A2A, l'utile netto cala a 80 milioni
La società: «Colpa della multa Ue»

Il consiglio di gestione di A2A ha approvato i conti 2009 che vedono un utile netto consolidato in calo del 74,7% a 80 milioni (324 milioni senza la maxi multa per la moratoria fiscale) e ricavi a 5,91 miliardi (-3%). Superiore alle attese il dividendo proposto, pari a 0,07 euro per azione, per complessivi 219 milioni. L'indebitamento è salito a 4,6 miliardi. Per il 2010 stima un calo dell'indebitamento.

Nell'esercizio del 2010 infatti i risultati del gruppo risentiranno positivamente degli effetti connessi al consolidamento per l'intero esercizio degli asset provenienti dalla scissione di E.On Produzione nonchè dalla piena operatività della nuoca centrale termoelettrica di Gissi e dall'entrata in esercizio della centrale di Scandale. Un contributo positivo anche dal potenziamento del termoutilizzatore di Brescia e dallo sviluppo delle reti di teleriscaldamento a Milano e Bergamo.

Si stima inoltre una riduzione dell'indebitamento che al 31 dicembre 2009 era di 4,650 mld. Secondo A2A nel 2010 «le operazioni straordinarie volte alla razionalizzazione del capitale investito e la generazione di cassa consentiranno di ridurlo». Il riferimento è alla campagna di dismissioni in atto (Alpiq e Metroweb), ma anche - seppur indirettamente - a una soluzione del dossier Edison.

Senza l'impatto negativo dei provvedimenti legislativi legati alla moratoria fiscale (cioè agli aiuti di Stato ricevuti da Aem e Asm per la quotazione in Borsa a fine anni Novanta), l'utile netto di A2A sarebbe stato di 324 milioni (+2,5% rispetto al 2008). «Una performance industriale ancora più rilevante - sottolinea il gruppo - se si considera che nell'ultimo esercizio sono venuti meno gli incentivi Cip 6 connessi al termovalorizzatore di Brescia (61 milioni) e alcune sopravvenienza di natura tariffaria di cui aveva beneficiato l'esercizio 2008 per 45 milion».

Sulla contrazione dei ricavi, precisa la società, ha influito anche il calo dei prezzi delle materie prime. Le vendite complessive di energia elettrica sono risultate in linea sia per il mercato nazionale (+0,5%) sia per l'estero (+1,6%), la produzione termoelettrica e' cresciuta del 3,4% e l'idroelettrica del 33%. Per quanto riguarda il mol, calato del 3,4% a 1,032 miliardi, vanno fatti alcuni distinguo. Quello della filiera energia è creciuto di 99 milioni a quota 532, mentre quello dell'ambiente - a causa del venire meno degli incentivi Cip 6 - è calato di 99 milioni.

Un capitolo a parte merita la cedola proposta dal cdg, che ha superato di gran lunga le attese dei Comuni di Milano e Brescia raggiungendo un monte dividendi di 219 milioni a fronte di un utile netto consolidato di 80: per distribuirlo la società dovrà forzatamente attingere alle riserve.

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