Indesit, chiesta la cassa integrazione
per quattro settimane e 430 lavoratori

Per la situazione dello stabilimento di Brembate, che Indesit ha annunciato di voler chiudere, è stata chiesta la cassa integrazione ordinaria per «momentanea carenza di commesse di lavoro» per un massimo di 430 dipendenti, praticamente  tutti, e per quattro settimane (19 luglio-30 luglio; 2 agosto-6 agosto; 23 agosto-27 agosto).

La conferma arriva dalla Cgil che segnala come la comunicazione inviata da Confindustria Bergamo sia arrivata nel pomeriggio di giovedì, 24 giugno, nella sede del sindacato.

«È necessario chiarire con l'azienda gli aspetti di questa cassa - dice Mirco Rota, segretario generale provinciale della Fiom - anche perché dal 1° al 18 di luglio, periodo in cui l'azienda non prevede alcuna integrazione, noi intendiamo continuare il presidio in corso: ribadiamo che non faremo uscire lavatrici dalla fabbrica fino a quando Indesit non rivedrà la sua decisione di chiusura».

Dal giorno dell'annuncio dell'intenzione di chiudere, arrivato il 9 giugno, i lavoratori sono in presidio davanti ai cancelli dell'azienda, sia di giorno che di notte. Intanto, nella giornata di mobilitazione generale nazionale di venerdì, i lavoratori Indesit (un intero pullman) parteciperanno alla manifestazione regionale di Milano, durante la quale - dice la Cgil - è previsto anche l'intervento di una lavoratrice in rappresentanza dei 430 a rischio a Brembate.

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