Bianchi Treviglio, rischio chiusura
Presidio dei lavoratori in Comune

Stamattina i lavoratori e le Rsu aziendali della Bianchi hanno organizzato un presidio davanti al palazzo comunale di Treviglio per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla ventilata chiusura dello stabilimento. Bloccare la «fuga» verso l'estero della gloriosa fabbrica di biciclette Bianchi dallo storico sito della frazione Battaglie di Treviglio, puntando sul potenziamento della struttura esistente e il mantenimento occupazionale: ecco qual è l'obiettivo.

Piazza Manara era tappezzata da manifesti che mostravano Fausto Coppi all'apice della carriera, mentre su una bicicletta Bianchi compie una della sue fughe solitarie, con riportata la scritta emblematica «Con noi lavoratori la Bianchi ha vinto sempre», riferendosi alla storia del marchio e alle sue memorabili vittorie ciclistiche conseguite anche con Girardengo, Gimondi e Pantani.

Una volta erano 550 i dipendenti e 1.200 le biciclette assemblate quotidianamente, mentre ora sono 62 i lavoratori e 10.000 i pezzi annuali prodotti. L'eventuale «fuga» della gloriosa azienda all'estero non solo porterebbe alla perdita di un valore economico ma anche alla scomparsa di un pezzo di storia, rappresentato da 125 anni di attività.

Il 30 giugno è scaduto l'affitto del capannone che ospita la Bianchi e quindi il timore di tutti i lavoratori è lecito, soprattutto dopo le voci di trasformare l'area in un centro commerciale.

Voci smentite categoricamente dal sindaco Oriella Borghi: «Si tratta di cose non vere. Treviglio ha a cuore la Bianchi e tenterà il possibile per mantenere la produzione di biciclette ad alto valore tecnologico». Il presidio si è concluso in Municipio dove lo stesso sindaco Borghi ha incontrato i rapprensentanti dei sindacati per approfondire nei dettagli la situazione. Leggi di più su L'Eco di mercoledì 7 luglio.

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