Qualche lieve miglioramento
ma Bergamo perde posti di lavoro

Secondo il sistema Informativo Excelsior (realizzato a livello nazionale da Unioncamere e Camere di Commercio in collaborazione con il Ministero del Lavoro e basato su un'indagine annuale che ha coinvolto oltre 100mila aziende del settore privato extra agricolo con almeno un dipendente), le imprese dell'industria e dei servizi della provincia di Bergamo prevedono di effettuare nell'intero anno 2010 10.380 assunzioni a fronte di 15.660 uscite con una riduzione del lavoro dipendente di 5.280 unità sullo stock di fine 2009, pari ad una variazione percentuale del -1,9%.

Si tratta di un saldo solo leggermente meno negativo di quello previsto nel 2009 (-5.750 unità di lavoro pari al -2,1%). La flessione attesa in provincia per il 2010 è più intensa sia rispetto al dato previsivo nazionale (-1,5% pari a oltre 178mila dipendenti in meno) che a quello della Lombardia (-1,6% con un saldo di -40.940).

Il biennio di maggiore impatto occupazionale della crisi recessiva (2009-2010) comporterebbe quindi in provincia di Bergamo una riduzione complessiva di circa 11mila lavoratori dipendenti nei settori coperti dall'indagine Excelsior (in pratica la quasi totalità dell'economia con esclusione del settore agricolo, dei settori pubblici, delle istituzioni no profit e del mondo professionale privo di dipendenti).

Si tratta di dati di previsione, dunque con ampio margine di imprecisione, e non di risultati a consuntivo. Va però osservato che la previsione Excelsior 2009 (-5.750 dipendenti) si è dimostrata molto vicina al corrispondente risultato dell'Indagine (campionaria, anch'essa caratterizzata da ampi margini di errore) sulle forze di lavoro di ISTAT che stima per Bergamo nel 2009 una riduzione di circa 6mila dipendenti, controbilanciata da una crescita del lavoro indipendente. La previsione sull'anno 2010 delle imprese risale al periodo aprile/maggio di quest'anno, quindi in una fase di allentamento della recessione internazionale ma di perdurante criticità per il mercato del lavoro.

Il calo occupazionale più intenso in valore assoluto per Bergamo è nell'industria in senso stretto - dove si prevede un saldo occupazionale a fine anno di -2.910 dipendenti (-3.200 nel 2009). Si tratta di una riduzione del -2,2% dei dipendenti manifatturieri (-2,4% nel 2009). La variazione relativamente più negativa (-2,9% dopo il -2,3% del 2009) riguarda le costruzioni, dove il saldo previsto è di -960 unità (-770 nel 2009). Nel commercio il saldo previsto per il 2010 (-430) è in peggioramento rispetto al 2009 (-80 pari al -0,2%) con una variazione del -1,3%.

Negli altri servizi il saldo negativo previsto per il 2010 (-970 pari al -1,2%) è inferiore a quello risultante dall'indagine nel 2009 (-1.700 pari al -2,1%). Il calo occupazionale è più marcato nell'artigianato, in cui si prevede per il 2010 un saldo di -1.270 dipendenti (-1-170 nel 2009) con una variazione del -3% (-2,7% nel 2009) ed è mediamente più intenso nelle piccole imprese (-3,3% in quelle con meno di 10 dipendenti, pari a 2.170 dipendenti in meno) rispetto alle medie e medio grandi :-1,4% (pari a -1.140) tra i 10 e i 49 dipendenti, -1,5% (-1.970) in quelle oltre i 50 dipendenti.

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