Caffè, tè e infusi:
a Bergamo 13 aziende

Le imprese bergamasche attive nella lavorazione del caffé, tè e altri infusi, sono 13, circa il 10 per cento del totale di quelle attive nella nostra regione, che sono 143. In Lombardia il settore è in crescita del 2,1% in un anno: la nostra è la seconda regione in Italia per numero di attività nel settore, preceduta di poco dalla Sicilia (con 144 imprese).

In testa tra le province lombarde troviamo Milano con 38 imprese (il 26,6% del totale regionale), Brescia con 19 e Monza e Brianza con 17. Le imprese che lavorano solo caffé (82, oltre la metà del totale del settore) sono concentrate soprattutto a Brescia e Pavia (rispettivamente 12 e 10). In Bergamasca sono 4.

I dati emergono da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al primo trimestre 2010 e Istat 2009 2010.

Import-export di caffé in Italia
Cresce l'interscambio di tè: quasi 15 milioni di euro nel 2010 (+26,3% rispetto al 2009) mentre diminuisce quello di caffé: che passa da più di 412 milioni a quasi 382 milioni (-7,5%). In particolare, nel primo trimestre 2010 è stato importato caffé per un valore di oltre 228 milioni di euro ed esportato per 153 milioni (-15,2% l'import e +7,2% l'export rispetto allo stesso periodo del 2009).

Ma da dove arriva il caffé che viene lavorato in Italia? Il caffé non torrefatto e non decaffeinizzato viene importato principalmente dal Brasile (42,4%), dal Vietnam (13,2%) e dall'India (8,3%). Quello invece decaffeinizzato proviene quasi totalmente dalla Germania (94%).

È principalmente svizzero (il 66%) invece il caffé torrefatto che arriva nel nostro Paese.  Ma il caffé lavorato in Italia è apprezzato anche all'estero: nel 2010 l'Italia ha esportato caffé torrefatto per un valore di oltre 141 milioni di euro, destinato soprattutto a Germania (15,3%), Francia (14,5%) e Austria (5,5%).

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