L'allarme di Fiesa-Confesercenti:
botteghe sparite entro 5 anni

Grido d'allarme dall'Assemblea nazionale della Fiesa-Confesercenti, che vede iscritti più di 300 bergamaschi: gran parte dei comuni italiani rischia di restare senza botteghe entro i prossimi cinque anni. Negli anni Ottanta erano più di 400 mila, ora sono 90 mila.

Il 7 novembre 2010 si è tenuta a Roma l'Assemblea nazionale Fiesa, sindacato aderente alla Confesercenti che riunisce i commercianti che operano nel settore alimentare. Durante l'Assemblea sono stati eletti nel Consiglio di Presidenza nazionale i bergamaschi Lorenzo Carminati e Mario Rossoni.

Carminati è titolare di un'attività di macelleria/gastronomia in via Broseta e attualmente è consigliere di maggioranza in Comune a Bergamo con delega al Commercio di vicinato; Mario Rossoni è titolare di una storica attività di macelleria equina a Verdello. Il nuovo presidente nazionale è Gian Paolo Angelotti, operatore del settore carni di Sarzana (La Spezia).

La prima questione da affrontare sarà la crisi che continua ad affliggere i negozi alimentari di quartiere. Secondo la Fiesa, gran parte dei comuni italiani rischia di restare senza botteghe entro i prossimi cinque anni. Il rischio della desertificazione è in agguato: se negli anni '80 i negozi alimentari erano più di 400 mila, ora sono meno di 90 mila.

Un'emorragia che non accenna a fermarsi. «Siamo di fronte a una vera emergenza - spiega Carminati -. Il nostro impegno sarà rivolto al sostegno dei negozi di vicinato, che hanno una funzione trainante per la vita sociale cittadina. Le amministrazioni locali fortunatamente stanno recependo questo concetto, ad esempio con l'istituzione dei Distretti del commercio. Da parte loro, i commercianti devono imparare a fare sistema: servono iniziative comuni per tornare competitivi».

Da migliorare anche gli aspetti riguardanti la viabilità: «I parcheggi sono importanti sia per i residenti che per le attività commerciali - prosegue Carminati -, è necessario ricavare spazi di sosta per incentivare la gente a frequentare le botteghe cittadine anziché i grandi ipermercati».

Gli iscritti bergamaschi alla Fiesa-Confesercenti sono più di trecento: in gran parte si tratta di gastronomie-salumerie, ma sono numerose anche le macellerie e le rivendite di ortofrutta.

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