Rapporto Irs: l’industria bergamasca investe poco nell’innovazione

L’economia bergamasca è caratterizzata da un peso rilevante dell’industria, da una discreta redditività delle imprese anche se non da primato, da una buona presenza di capitali esteri e da una capacità delle imprese a insediarsi fuori provincia oppure all’estero. Lo rileva il Rapporto presentato dall’istituto di Ricerca Sociale (Irs), per iniziativa della Camera di Commercio e dell’Amministrazione provinciale. La carenza più rilevante è stata individuata nella scarsa propensione a investire nell’ innovazione. Da un sondaggio fra 120 aziende di vari settori, è emerso che solo il 77 per cento destina quote all’ innovazione contro il 90 per cento della media nazionale. Quest’anno i comparti che maggiormente hanno risentito del rallentamento dei mercati sono stati il tessile e l’abbigliamento la cui produzione è scesa a livelli particolarmente modesti, mentre è andata un pò meglio per la produzione di beni di investimento. Nonostante la presenza di zone d’ambra anche pesanti è stato rilevato che l’ area bergamasca «continua ad essere di fatto in piena occupazione anche se il tasso di disoccupazione è aumentato per la prima volta dal 1998 toccando lo 0,7 per cento». Comunque la disoccupazione è indicata al 2,5 per cento con una differenza tra uomini e personale femminile che segna una carenza più marcata anche rispetto ad altre province lombarde.

(16/12/2003)

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