Pratrivero, nulla di fatto a Milano
Non c'è accordo sui 7 in mobilità

Mancato accordo sulle 7 mobilità alla Pratrivero spa di Gandino, azienda produttrice di «tessuto non tessuto» che conta 37 dipendenti. L'incontro di ieri in Regione si è concluso con un nulla di fatto.

Mancato accordo sulle 7 mobilità alla Pratrivero spa di Gandino, azienda produttrice di «tessuto non tessuto» che conta 37 dipendenti. L'incontro di ieri in Regione si è concluso con un nulla di fatto. Ora l'azienda – fanno sapere Cisl e Cgil – procederà ai licenziamenti, che saranno effettivi dal primo febbraio. Nel dicembre del 2010 era stata aperta una procedura di mobilità per crisi, poi ritirata dopo il raggiungimento di un accordo per la richiesta di un anno di cassa integrazione straordinaria, dal primo febbraio 2011 al 31 gennaio 2012. Il 16 dicembre scorso la Pratrivero ha aperto una nuova procedura di mobilità per 7 persone, gli addetti alla tessitura nel frattempo trasferita.

«Di fronte alla nostra richiesta di utilizzare un periodo di cassa in deroga per concedere ai lavoratori coinvolti tempo per ricollocarsi, abbiamo assistito ad una chiusura assoluta da parte dell'azienda – dice Enio Cornelli della Filctem Cgil –. Non c'è nemmeno disponibilità ad erogare incentivi monetari né altre forme di sostegno per questi lavoratori, che restano senza prospettive, malgrado ci fosse la possibilità di avere un ulteriore periodo di ammortizzazione sociale come prevede l'accordo quadro regionale». «Ci fa specie – dice Massimiliano Torri della Femca Cisl – che l'azienda non abbia un minimo di cuore verso dei dipendenti che da diversi anni lavorano nello stabilimento di Gandino. I dipendenti si sarebbero fatti carico dei costi sostenuti dall'azienda per la cassa in deroga, ma questo non è bastato».

«Seguo il settore tessile dal 2000, ho gestito centinaia di procedure di mobilità, ma questa è in assoluto la prima volta in cui non si sia riusciti a trovare un accordo con l'azienda» aggiunge Cornelli. «Per questi sette lavoratori, per la maggior parte non giovani facilmente ricollocabili né abbastanza anziani da poter maturare il diritto alla pensione, non abbiamo trovato una soluzione. Una volta che i licenziamenti saranno esecutivi, riuniremo i lavoratori e attraverso i nostri uffici legali valuteremo la possibilità di impugnarli».

Al momento non si registrano commenti da parte dell'azienda.

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