Radici Chimica potenzia l’impianto di Novara

Investimento di 15 milioni per estendere la capacità. Alla RadiciFil di Casnigo ampliato lo stoccaggio

Il Radici Group presieduto da Angelo Radici ha annunciato la costruzione di un nuovo impianto per la produzione di poliammide 66 (polimero utilizzato per la realizzazione di plastiche) che porterà la capacità della Radici Chimica di Novara dalle attuali 75.000 a oltre 90.000 tonnellate annue.

Il nuovo impianto, che permetterà anche un ampliamento della gamma, sarà operativo entro giugno 2006 e richiederà un investimento di circa 15 milioni di euro, includendo la messa a punto degli impianti a monte del processo. Con questo intervento gli investimenti effettuati a Novara dal 1990 per la produzione di poliammide 66 superano i 100 milioni di euro: sempre nello stabilimento piemontese, in società con la svizzera Atel e finanziato da un’operazione di project financing da 160 milioni di euro è stato anche realizzato l’anno scorso un impianto di cogenerazione a turbogas capace di produrre energia elettrica per una potenza di 100 Mw, venduta per il 90% a clienti diversi dalla Radici Chimica.

All’interno di Radici Chemicals (286 milioni di ricavi nel 2004, il 24% del fatturato di RadiciGroup), che è guidata dall’amministratore delegato Cleanto Giusto, sono intanto appena stati realizzati alla RadiciFil di Casnigo impianti per lo stoccaggio di 3.000 tonnellate di caprolattame (materia prima per la produzione di poliammide 6). L’investimento, per un valore di circa 5 milioni di euro, migliorerà l’efficienza della produttività di fibre sintetiche e compound plastici, in quanto permetterà di ammortizzare la variazione dei prezzi delle materie prime, garantendone l’approvigionamento e permetterà di realizzare fibre sintetiche di qualità superiore, grazie anche al nuovo sistema di preparazione automatica delle cariche di alimentazione.

Secondo i dati 2003, Radici è al quarto posto tra i produttori di poliammide in Europa occidentale, con 175 mila tonnellate di poliammide all’anno.

«Ma mentre grandi gruppi concorrenti sono in fase di ridimensionamento, perché oggi si tende a premiare i business a breve ritorno dell’investimento, specialmente dove non c’è competizione internazionale, continuiamo a credere con convinzione e a investire in questo settore - ha commentato Andrea Adembri, responsabile commerciale della divisione Radici Chemicals, in occasione della presentazione dei progetti del gruppo nel settore -. Certamente il mercato della poliammide si è fatto molto più competitivo: si tratta di una grande sfida per chi rimane, ma anche di un’opportunità».

Dal 1992 ad oggi la Radici Chemicals ha costantemente investito e aumentato i volumi di vendita sia nel settore dell’acido adipico, sia in quello della poliammide. In Europa, dove i consumi di poliammidi nel 2003 sono stati pari a 800 mila tonnellate, si prevede una crescita del 5-5,5% annuo fino al 2010.

«Abbiamo preferito sfatare il mito che produrre nei paesi a basso costo sia sempre facile e conveniente - aggiunge Adembri - Abbiamo deciso di concentrare la produzione nei siti già esistenti per avere una maggiore dimensione che consenta economie di scale, una maggiore facilità di accesso alle materie prime e disponibilità di competenze specifiche nel personale, oltre e maggiori possibilità di sviluppo di nuovi materiali e prodotti». Inoltre la riduzione dei costi di trasporto via mare e la riduzione dei dazi nei Paesi emergenti - i dazi in Cina sono scesi dal 14% al 9,7% e si attende una riduzione dell’1% ogni anno - rendono inoltre sempre meno disagevole raggiungere anche i mercati lontani.

(26/04/2005)

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