Bancari esodati in piazza:
martedì tre ore di presidio

Martedì 19 giugno a Bergamo i bancari scenderanno in piazza e presidieranno gli istituti di credito. Le decisioni prese dal «governo dei tecnici» sulla questione degli esodati - spiegano i sindacati - ha per il settore conseguenze pesanti in termini di coesione sociale.

Martedì 19 giugno a Bergamo i bancari presidieranno gli istituti di credito. Le decisioni prese dal «governo dei tecnici» sulla questione degli esodati - spiegano i sindacati - ha per il settore conseguenze pesanti in termini di coesione sociale faticosamente costruita in lunghi anni di lotte.

Nel 2011, l'8 luglio, il sindacato ha firmato con Abi l'accordo di rinnovo del regolamento del fondo di solidarietà, rafforzando le tutele per le ricadute delle crisi aziendali e delle riorganizzazioni, ma il governo non ha ancora provveduto ad emettere il decreto che rende operativo l'accordo.

Poi il 17 gennaio scorso è scaduto il comitato amministratore del Fondo di solidarietà, le parti sociali hanno indicato i propri esperti ma la nomina del comitato è subordinata all'emanazione del decreto, e di conseguenza il Fondo non può operare;

Inoltre l'Inps - aggiungono sempre Cgil, Cisl e Uil - ha recentemente sospeso, con effetto retroattivo dal 1.1.2012, la liquidazione degli assegni di sostegno al reddito erogati dai Fondi di Solidarietà rivenienti da accordi stipulati prima del 4.12.2011. Il recente provvedimento Fornero, peraltro non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, non solo non ha sanato le posizioni lasciate scoperte dal provvedimento del precedente governo, ma ha reso ulteriormente complicato il funzionamento del Fondo Esuberi.

Così dal 1.1.2012 gli esodati del settore corrono il rischio di restare privi di qualsiasi sostegno al reddito. Il Fondo Esuberi del settore del credito viene oggi messo in discussione dalle scelte del Governo tecnico che dimentica che il Fondo è l'ammortizzatore sociale autofinanziato dal settore, non grava sul Bilancio pubblico e ha consentito nel tempo alle banche di ristrutturarsi e di migliorare i margini competitivi in condizione di equilibrio sociale.
 
Annunciando un presidio di tre ore in piazza Matteotti a Bergamo, dalle 12 alle 15 del 19 giugno, i sindacati scrivono:

«Le banche non possono chiamarsi fuori!  Devono sviluppare tutte le iniziative per garantire la piena funzionalita' del fondo di solidarieta'!
Chiediamo al governo e alle banche comportamenti e decisioni immediate e coerenti con gli impegni assunti per legge e negli accordi sindacali.
Svilupperemo con le confederazioni sindacali, tutte le iniziative necessarie per ottenere dal governo e dalle banche il rispetto degli accordi e le garanzie necessarie per i lavoratori.
Non lasceremo soli le lavoratrici ed i lavoratori esodati!
Vogliamo garanzie per tutti i lavoratori in servizio»

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