La Dalmine apre ufficialmente la mobilità

La Dalmine apreufficialmente la mobilitàInviata ai sindacati la comunicazione sulla riorganizzazione che comporta 136 esuberi tra gli impiegati

Detto: fatto. A poco più di una settimana dall’annuncio aziendale del tempo delle «formalità», ai rappresentanti sindacali dei lavoratori della Dalmine-Tenaris è stata ufficializzata ieri l’apertura della procedura di mobilità per 136 lavoratori (125 impiegati e 11 impiegati dei servizi generali) legati al piano di riorganizzazione funzionale di gruppo e che avrà riflessi sulle sedi dell’azienda a Dalmine, Sabbio e Costa Volpino.

Con la comunicazione formale dell’apertura della procedura di mobilità, scattano ora i 75 giorni canonici per dar corso alla trattativa con la quale tentare di arrivare a stringere un accordo. Una trattativa che - d’altro canto va ricordato - azienda e sindacati hanno avviato proprio sulla base dei numeri con cui si è aperta ieri ufficialmente la procedura da ormai quasi due mesi: l’annuncio della decisione di razionalizzare il settore impiegatizio in seguito all’accentramento di alcune funzioni impiegatizie (accentramento conseguente alla costituzione del gruppo Tenaris) è stato comunicato il 20 marzo scorso, preceduto in ogni caso anche nelle settimane primai da ipotesi di necessità di interventi sul tema del riassetto organizzativo.

Sindacati e azienda da fine marzo alla scorsa settimana hanno avuto una serie di incontri e verifiche: un percorso di confronto che però - come ha specificato la stessa azienda - la settimana scorsa non si interrompe in alcun modo. La necessità di dar corso formale all’apertura della procedura - sottolineavano ancora la scorsa settimana dall’azienda - si rende necessaria in quanto i progetti di riduzione dell’attività in seguito alla riorganizzazione funzionale di gruppo saranno operativi già a partire dal prossimo settembre. Nulla di precluso, quindi, visto come la stessa azienda ritenga siano comunque «sufficienti» i tempi per far raggiungere al dialogo in atto la consistenza di un accordo sindacale.

Sta di fatto che quella di ieri è stata la prima apertura della procedura di mobilità non consenziente: ovvero non avvenuta successivamente alla definizione di un accordo azienda-sindacati sulle modalità di gestione dell’emergenza.

Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil la scorsa settimana avevano infatti chiesto all’azienda di non arrivare all’atto «unilaterale», spingendo invece per proseguire il tavolo della trattativa senza dover sopportare il peso della spada di Damocle della scadenza della procedura.

Nonostante la decisione della mobilità sia annunciata ormai da mesi e la trattativa tra le parti, allo stesso modo, sia aperta da tempo, secondo i rappresentanti sindacali l’apertura formale della procedura rappresenta comunque un elemento di negatività. Lunedì, di fatto, sindacati e Rsu hanno organizzato un ’iniziativa di volantinaggio per sensibilizzare i lavoratori della fabbrica al problema riorganizzativo, mentre per la prossima settimana sono in fase di elaborazione alcune iniziative di protesta. Per il dialogo tra le parti, invece, l’appuntamento è fissato per l’11 giugno.

(29/05/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA