Metalmeccanica trimestre in rosso

Battuta d’arresto per la produzione: tra gennaio e marzo la flessione è stata del 2,3%

I volumi complessivi di produzione dell’industria metalmeccanica si sono ridotti del 2,3% nel primo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2002, e dell’1,8% rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso. Questi i dati, depurati dalle componenti stagionali, presentati nell’indagine congiunturale di Federmeccanica.

Sull’evoluzione a breve del settore, Federmeccanica (che è guidata da Alberto Bombassei, presidente del gruppo Brembo) afferma di «non prevedere un sostanziale miglioramento, ma soltanto un possibile rimbalzo nel secondo trimestre di quest’anno, sulla base delle indicazioni provenienti dalle aziende, rispetto ai bassi livelli registrati di recente». I segnali dai portafogli ordini sono «ancora negativi, ma sono invece moderatamente positivi quelli dall’andamento delle consistenze in essere rispetto a fine 2002», tanto più, sottolinea Federmeccanica, che «la fase recessiva dura ormai da due anni, da inizio 2001, e ci dovrà essere prima o poi un’inversione di tendenza». Il rimbalzo possibile nel secondo trimestre sarà, comunque, sostenuto soprattutto «dalla componente interna della domanda, mentre su quella estera continueranno a pesare fattori negativi».

Intanto, ci si confronta con una bilancia commerciale che registra una flessione dello 0,4% delle esportazioni su base annua e un incremento delle importazioni valutato al 3,2%.

Sull’occupazione nel settore sono disponibili dati solo a tutto dicembre 2002, dai quali risulta che la forza lavoro è aumentata nella media dell’anno di 15 mila unità (+0,7%) rispetto al 2001, principalmente grazie all’apporto della media e piccola impresa metalmeccanica. L’occupazione nelle grandi imprese (con più di 500 addetti) è, invece, diminuita del 3,4% con una flessione marcata nella qualifica operaia (-4,9%) e più contenuta in quella impiegatizia (-1,3%). A conferma del peggioramento congiunturale, sottolinea infine la relazione di Federmeccanica, si è registrato un forte incremento nel ricorso all’istituto della Cassa integrazione guadagni-Cig, cresciuto del 13,3 per cento raggiungendo quota 26 milioni di ore nei primi due mesi dell’anno contro i circa 10 milioni di ore di un anno prima, ma decisamente esplose se raffrontate ai 3 milioni di ore autorizzate nel corrispondente periodo del 2002.

Una «forte impennata», in ogni caso, è stata registrata soprattutto dal ricorso alla cassa integrazione straordinaria, cresciuto di oltre 5 volte, «probabilmente per effetto della crisi Fiat», arrivando a coprire il 79% del totale (29% nei primi due mesi del 2002), mentre le ore di cassa integrazione ordinaria sono diminuite del 13,3 per cento.

(29/05/2003)

Su L’ECO DI BERGAMO dei 29/05/2003

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