Coldiretti: «Voteremo chi
sosterrà il mondo agricolo»

«Alle prossime elezioni il nostro sostegno andrà a quelle figure che dimostreranno di  condividere il nostro modello di agroalimentare». Lo scrive  il presidente della Coldiretti di Bergamo, Alberto Brivio. Diffuso un documento: i «dieci punti per la ripresa».

Saranno i dieci punti contenuti nel documento “L'Italia che vogliamo”, presentato dal presidente della Coldiretti nazionale Sergio Marini allo scorso Forum dell'Agricoltura e dell'Alimentazione di Cernobbio, a fare da filo conduttore alla politica sindacale che Coldiretti Bergamo metterà in campo nel 2013.

“La grave crisi che ci attanaglia – spiega il presidente della Coldiretti provinciale Alberto Brivio – impone un agire straordinario, ispirato da un pensiero lungimirante. In questo documento è racchiusa la nostra volontà di essere una forza propulsiva per lo sviluppo dell'agroalimentare italiano e di conseguenza dello sviluppo del Paese. Una volontà che esprimeremo con determinazione anche nella nostra provincia”.

Gli aspetti presi in considerazione sono di grande rilievo,  dal governo globale dei beni comuni come il cibo, l'acqua e il territorio alla costruzione degli Stati Uniti di Europa con il pieno riconoscimento da parte della Politica Agricola Comunitaria del valore strategico del modello italiano e delle sue straordinarie peculiarità.

Secondo Coldiretti Bergamo gli assets su cui il nostro Paese può e deve puntare sono il patrimonio storico ed artistico, il paesaggio, la biodiversità, l'originalità e la creatività, la passione e il gusto ma anche il fare comunità e innovare mantenendo vivi i sapori antichi. Risorse che appartengono al nostro Paese e garantiscono quel valore aggiunto inimitabile e non delocalizzabile al “saper fare” italiano.

“ Il modello di sviluppo che proponiamo –  puntualizza il direttore della Coldiretti bergamasca Gianfranco Drigo -  è quello che vede “L'Italia fare l'Italia”. E' nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro saper “fare rete” che troveremo la forza e l'autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale. E il nostro progetto della Filiera Agricola tutta Italiana è la dimostrazione che questa strada è percorribile e può dare risultati”.
 
Per la Coldiretti bergamasca la difficoltà del momento ci spinge anche a ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di  sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale. Il PIL in questo caso è strumento e non il fine ultimo di una crescita sostenibile.

“Per accompagnare la crescita abbiamo bisogno anche di buona politica – conclude Brivio -. In vista della prossima scadenza elettorale coniugheremo la filosofia del documento “L'Italia che vogliamo” con le istanze concrete del settore agricolo e su questo ci confronteremo con i candidati dei vari schieramenti. Coerentemente con la linea adottata da Coldiretti a ogni livello territoriale, per le prossime elezioni abbiamo scelto di non scendere in campo direttamente, pur rispettando la scelta di candidarsi fatta da nostri associati a titolo personale. Il nostro sostegno andrà a quelle figure che dimostreranno di credere nell'agricoltura e di condividere il nostro modello  di agroalimentare e la nostra idea di sviluppo del territorio”.

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