L'appello di Petteni alla Regione:
«Rinunciate alle liquidazioni»

Appello del segretario della Cisl della Lombardia Gigi Petteni ai consiglieri regionali uscenti affinchè diano «un segnale, rinunciando alle loro liquidazioni per sostenere il finanziamento della cassa integrazione per chi è senza lavoro».

Appello del segretario generale della Cisl della Lombardia Gigi Petteni ai consiglieri regionali uscenti affinchè diano «un segnale di decenza, rinunciando alle loro ricche liquidazioni per sostenere il finanziamento della cassa integrazione per chi è senza lavoro». È quanto scrive in una nota in cui sottolinea che «la situazione è drammatica e la classe politica regionale si appresta a ricevere buonuscite da capogiro».

Una situazione che a suo dire è «indecente, se paragonato al fatto che i lavoratori normalmente non ricevono più di una mensilità all'anno». Petteni lancia poi l'allarme sugli ammortizzatori sociali in deroga, le cui risorse «sono già esaurite».

Da qui la sollecitazione al neo-presidente della Regione, Roberto Maroni, a «fare pressing sul ministro Fornero affinchè ripartisca le ulteriori risorse già stanziate dalla Finanziaria». In assenza di risposte concrete la Cisl lombarda «è pronta alla mobilitazione». Gli 87 milioni ripartiti dal ministero del Lavoro alla Regione per finanziare cassa integrazione e mobilità in deroga, infatti, secondo il segretario Cisl, «non solo non permettono di arrivare a coprire il primo semestre 2013 come era nelle intenzioni, ma non coprono nemmeno le circa 6.000 domande di aziende che in questi primi mesi dell'anno stanno arrivando negli uffici delle Province e della Regione».

Gigi Petteni parla anche della crisi in generale, che sta colpendo il territorio «da 5 anni in modo durissimo». Il segretario generale lo fa durante la presentazione di una ricerca della Fondazione Zancan e dalla Cisl sulla povertà in Lombardia. Secondo la ricerca nella regione le famiglie povere sono pari al 4,2% di quelle residenti, con una popolazione totale di 8,17 milioni di persone e un sistema assistenziale che «è agli ultimi posti in Europa per indici di rendimento delle risorse investite in azioni di contrasto della povertà». Le risorse, infatti, non sono mancate, ma avrebbero potuto secondo Petteni «essere utilizzate meglio».

Dal 2008 al 2011 sono stati versati 313,6 milioni di euro a cittadini milanesi in condizioni di disagio, mentre il buono famiglia 2010, destinato ai nuclei con oltre 3 figli, è costato 24 milioni di euro alle casse regionali. Nel 2009 sono stati spesi invece 14,7 milioni di euro per il buono famiglia, a favore di chi pagava la retta per un anziano o a un disabile. Secondo Petteni «occorrono interventi forti e coordinati, che sappiano programmare l'assegnazione delle risorse disponibili, ormai peraltro scarse, e che prevedano percorsi di inclusionee di sostegno». A suo avviso, infatti «non bastano più politiche che intervengono in modo superficiale», dal momento che «si andrà verso una dualità sempre più marcata tra le fasce deboli e forti della popolazione».

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