Verso lo stop delle promozioni
Niente sconti prima del 6 luglio

Salvo sorprese, i saldi torneranno presto alle vecchie regole. Il 9 giugno scadranno i 12 mesi della sperimentazione avviata dalla Lombardia, che aveva permesso di effettuare ribassi nei 30 giorni antecedenti l'inizio ufficiale delle vendite scontate. Cosa ne pensi?

Salvo sorprese, i saldi torneranno presto alle vecchie regole. Il 9 giugno scadranno infatti i dodici mesi della sperimentazione avviata dalla Regione Lombardia, che aveva permesso di effettuare ribassi nei trenta giorni antecedenti l'inizio ufficiale delle vendite scontate.

A meno di improbabili proroghe, che al momento non sembrano essere in vista, la sperimentazione si interromperà: se ne riparlerà eventualmente tra un anno, nel giugno 2014. Una scelta ragionevole secondo Confesercenti, che ha più volte sottolineato come le promozioni anticipate non abbiano avuto un impatto positivo sui consumi, svuotando anzi di significato gli stessi saldi.

Cosa ne pensi?

In particolare a Bergamo la Fismo ha fatto propria la richiesta di gran parte operatori del settore che chiedevano lo stop alla sperimentazione, raccogliendo più di 200 firme consegnate ai Consiglieri Regionali orobici. Almeno per le prossime due stagioni (quella estiva e la prossima invernale) si riprenderà dunque con la programmazione tradizionale dei saldi: per acquistare con lo sconto bisognerà attendere il prossimo 6 luglio. Un ritorno a regole certe, che gioverà alla trasparenza dei prezzi e restituirà precisi punti di riferimento a commercianti e consumatori.

«Il commercio e i suoi attori devono ritrovare la bussola ed intraprende un percorso di cambiamento – sottolinea Orfeo Lumina, presidente Fismo (la sigla che riunisce gli operatori moda di Confesercenti) - Dobbiamo ricostruire dall'inizio il rapporto con i consumatori. La vera sfida non è il prezzo scontato in periodi promozionali, ma il giusto prezzo durante i normali periodi di vendita. Il rapporto tra venditore e consumatore non deve mai presupporre che ci sia qualcuno che vince e qualcuno che perde. Tra le due parti ci deve essere uno scambio equilibrato e di reciproco interesse».

Lumina ribadisce la necessità di affrontare le sfide del mercato con strumenti nuovi: «In sintesi questo approccio alle vendite ed ai consumi è a dir poco obsoleto. Tutta la filiera deve fare autocritica e ripensare il modo di produrre di vendere e il consumatore di acquistare. Un vecchio detto di borsa diceva che per guadagnare lo stesso giorno doveva nascere uno stupido ed un astuto. Questa regola non può valere in un modo di fare commercio serio ed etico. La concorrenza è giusta perché genera innovazione e vantaggi anche al consumatore, ma non possiamo abbandonarci a un mercato totalmente privo di regole dove vige la legge del più forte».

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