Scorpion Bay punta all'export
sul sito cinese dell'e-commerce

Sono nel sito e-commerce più grande della Cina, un accordo firmato da pochi giorni, trampolino di lancio per Scorpion Bay verso Est. Lucio Mistri ha le idee molto chiare e da Albino il suo sguardo, dopo 36 anni e un mercato che va su e giù, volge verso Cina e Brasile.

Sono nel sito e-commerce più grande della Cina, un accordo firmato da pochi giorni, trampolino di lancio per Scorpion Bay verso Est. Lucio Mistri ha le idee molto chiare e da Albino il suo sguardo, dopo 36 anni e un mercato che «pare quello dei surfisti che vestiamo, tra onde che vanno su e giù», guarda alla Cina e al Brasile come nuovi mercati in cui inserirsi. E non è affatto sprovveduto, Lucio Mistri, partito nel 1977 con una piccolissima azienda lasciata dal padre in uno dei momenti più difficili del mercato: «Aveva aperto nel '61 una ditta di confezioni - racconta -. Si chiamava "Mistri Serafino" e si occupava di maglieria intima da donna. Partì da una cantina di 50 metri quadrati a Vertova, con una macchina tedesca che produceva il tessuto e con un grosso cliente bresciano che da solo faceva quasi tutto il fatturato».

Il problema è che nel 1977, quando in azienda subentrano i figli Lucio ed Emanuela, il cliente fallisce dopo pochi mesi e la seconda generazione si trova al punto di partenza. «Quella macchina circolare è all'ingresso della mia azienda di Albino - sorride Lucio Mistri, ora presidente - e mi ricorda una strada in salita, che non è ancora finita». Ricorda la ricerca di nuovi clienti, «l'aiuto di un amico che faceva corsetteria e i primi contratti per le vendite di corrispondenza». Nasce così l'azienda «Gipsy» («Il nome è in ricordo di una canzone degli Uriah Heep» commenta Mistri) e si riparte implementando la produzione: «Facevamo 34mila slip da donna al giorno, eravamo la settima azienda italiana per quanto riguarda l'intimo, vendendo per corrispondenza su Postalmarket, Vestro e in tutte le principali catene di vendita per posta d'Europa».

Ma siamo alla fine degli anni Ottanta e la Puglia fa pressing sui costi e le produzioni: «È stata la prima grande crisi affrontata con una trasformazione: iniziammo a diversificarci e a creare anche una linea di pigiameria e copricostumi dallo studio grafico ben marcato. Nei primi anni Novanta diventammo anche i fornitori italiani di Snoopy e Garfield, oltre a lavoro per conto terzi, per Nike, Levi's, Reebook e numerosi marchi di abbigliamento surf». Il mondo della moda casual diventa così il focus dell'azienda di Albino, ma gli anni Novanta sono anche quelli della seconda grossa crisi: «La Turchia è il grande competitor, impossibile sopravvivergli - continua -. Da qui una nuova strategia: sono volato negli Usa alla ricerca di un marchio surf: la trasformazione dell'azienda era alle porte e la nostra anima produttiva è diventata commerciale».

Mistri firma a San Diego nell'aprile 1992 la prima licenza europea per il brand Scorpion Bay: «Ricordo le cambiali da pagare e i timori, leciti: un conto era produrre per conto di altri, un conto era lanciare un marchio nuovo. La prima collezione estiva ci costò come metà del fatturato che realizzammo». Poi Scorpion Bay inizia a prendere quota, con le sue grafiche molto elaborate, lo spirito libero che rappresenta con la sua filosofia e quello stile casual sportivo dall'animo surfista: «Nel 2003 abbiamo acquistato la proprietà del marchio per l'Europa, nel 2007 per il mondo».

E se fino al 1995 la produzione era stata ad Albino, il settore viene smantellato ed esternalizzato «in Puglia, ma anche in Portogallo, Turchia, Tunisia, Cina e India» continua Mistri, che sottolinea: «Il cuore e la testa restano però ad Albino, con l'ufficio stile, il marketing, la logistica e il commerciale: una 50ina di dipendenti e un fatturato per il 2012 di 18 milioni». Questo mentre Scoprion Bay è nei centri multibrand d'Italia e d'Europa (dalla Spagna alla Germania, dal Canada alla Russia fino all'Azerbaijan) e in 25 monomarca italiani: «L'estero per ora è solo il 15% del fatturato, adesso è il momento di guardare fuori». Con un prodotto che si concentra sulle grafiche e su fantasie sempre più ricercate: «Pochi giorni fa abbiamo firmato un contratto con tmall.com, il sito e-commerce più grande della Cina, con 500 milioni di visitatori - spiega -. Si prevede tra un anno di ragionare per le prime aperture "fisiche" in Oriente». Ma anche ad Occidente, verso il Brasile, «mercato in espansione e perfetto per il nostro target». Una moda fatta di colore, sempre più funzionale nella vestibilità e molto attenta all'ecocompatibilità, con tinture organiche e tessuti naturali: «Ma soprattutto una moda che racconta uno stile libero, a tratti rock, decisamente avventuroso con delle grafiche sempre più artistiche». Mistri sorride, un fiume in piena e lo spirito del ragazzino: «A 60 anni me lo posso ancora permettere?». Pare proprio di sì.

Fabiana Tinaglia

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