Cartiere Pigna, colpo di scena:
salta la cessione al gruppo russo

Finale (o quasi) con giallo per il passaggio del controllo della Pigna di Alzano Lombardo dal socio di riferimento, la Gioja srl controllata dal gruppo Jannone, alla realtà bergamasco-sloveno-russa Mapi Group. La cessione alla fine non c'è stata.

Finale (o quasi) con giallo per il passaggio del controllo della Pigna di Alzano Lombardo dal socio di riferimento, la Gioja srl controllata dal gruppo Jannone, alla realtà bergamasco-sloveno-russa Mapi Group. La cessione, che doveva essere formalizzata il 9 luglio (dopo una serie d'appuntamenti rinviati) alla fine non c'è stata: saltata proprio al momento della firma.

Inspiegabile situazione, stando al potenziale acquirente. Giustificato passo indietro, stando alla ricostruzione del venditore. Se non fosse che in gioco c'è il futuro di una tra le storiche industrie bergamasche dal passato glorioso (non senza momenti difficili) e dal marchio rinomato, così come i destini di circa 250 lavoratori, verrebbe da raccontarla come una «guerra di carte».

I compratori lamentano la «non conoscenza» di dati economici di rilevanza per una loro corretta valutazione dello stato dell'arte dell'azienda in procinto d'acquisire: i venditori lamentano la non regolarità di documenti a garanzia dell'operazione, tanto dall'essere stati costretti addirittura a rivolgersi alla procura.

Stando alla ricostruzione dei compratori, l'operazione si sarebbe dovuta chiudere con il passaggio dell'83% circa della quota di capitale di Pigna (che fa capo alla società Gioja srl) per un controvalore che l'amministratore di Mapi Group Manenti valuta in circa 19 milioni di euro. Ma ormai il presidente Jannone ritiene «impercorribile qualsiasi prosieguo delle trattative».

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