Italcementi, sciopero l'11 ottobre
Manifestazione davanti alla sede

Braccia incrociate e una protesta da tenere davanti alla sede centrale di Bergamo per i lavoratori del Gruppo Italcementi: è quanto deciso dal Coordinamento nazionale delle RSU lunedì scorso a Roma contro l'intenzione di chiudere 6 stabilimenti sui 15 presenti in Italia.

Braccia incrociate e una protesta da tenere davanti alla sede centrale di Bergamo per i lavoratori del Gruppo Italcementi: è quanto deciso dal Coordinamento nazionale delle RSU lunedì scorso a Roma contro l'intenzione dello storico colosso del cemento di chiudere 6 stabilimenti sui 15 presenti in Italia.

Con lo sciopero si comincia venerdì 11 ottobre, giorno per cui è già proclamata un'astensione dal lavoro di 8 ore accompagnata da una manifestazione all'ingresso di via Madonna della Neve a Bergamo. Le altre 8 ore del pacchetto di mobilitazione saranno svolte in data ancora da destinarsi. Intanto è partito anche il blocco degli straordinari in tutte le sedi del Gruppo.

“Così rispondiamo alla decisione della direzione Italcementi che contraddice i contenuti dell'accordo che ha firmato con noi lo scorso gennaio” hanno detto poco fa Giuseppe Mancini per la FENEAL-UIL, Umberto Giudici per FILCA-CISL e Luciana Fratus per la FILLEA-CGIL di Bergamo. “La scelta aziendale comporterà la perdita del lavoro per 62 persone a Scafa (Pescara) e 100 a Monselice (Padova). Per la continuità produttiva di questi e di altri stabilimenti l'intesa d'inizio anno prevedeva una valutazione in tempi lunghi, nel 2015: possibile che in 8 mesi abbiano già messo in discussione quanto firmato a gennaio? A questi posti di lavoro che rischiano di essere persi vanno aggiunti anche i quasi 180 dei siti di Vibo Valentia e Porto Empedocle. Lo sciopero che abbiamo proclamato chiederà anche l'esigibilità dell'accordo in tema di rotazione dei lavoratori in cassa e in tema di trasferimenti e formazione”.

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