Arcore, trattori anche da Bergamo
per protestare sulle quote latte

Lunedì 2 marzo la mobilitazione di Confagricoltura e Cia (Confederazione italiana agricoltori) per il futuro della zootecnia: più di mille trattori ad Arcore e a Gemonio verso le ville del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del ministro delle Riforme federalistiche Umberto Bossi. Atteso oltre un migliaio di trattori provenienti da tutta la Lombardia per dare forza alla richiesta degli allevatori di sostanziali modifiche al decreto Zaia sulle quote latte e alla direttiva nitrati.
Sono queste le previsioni che giungono dai quartieri generali lombardi di Confagricoltura e Cia, le due organizzazioni professionali mobilitate a difesa della zootecnia e dell’agricoltura italiana. Anche nelle sedi bergamasche delle due associazioni fervono i preparativi. In una affollata assemblea di allevatori svoltasi venerdì sera a Treviglio alla locale Cassa Rurale sono stati definiti i dettagli organizzativi per la manifestazione e si è fatto il punto della situazione sull’iter parlamentare del decreto.
«La prima tornata della discussione sul provvedimento sulle quote ci vede profondamente insoddisfatti». Così ha commentato il presidente di Confagricoltura-Unione Agricoltori Bergamo, Renato Giavazzi, che ha condotto la serata insieme al presidente della Cia di Bergamo, Piero Bonalumi, il voto della Commissione agricoltura del Senato sul provvedimento che va ad assegnare ai singoli agricoltori i nuovi titoli di produzione che l’Unione europea ha attribuito all’Italia il mese di novembre scorso (circa 800 mila tonnellate). Gli emendamenti approvati mercoledì scorso «non recepiscono che in minima parte – ha infatti sottolineato Giavazzi – le nostre tre richieste irrinunciabili: 1) un’equa assegnazione di quote latte per i produttori in regola; 2) il ritiro di tutti i contenziosi giuridici per accedere alla rateizzazione delle multe; 3) risorse finanziarie adeguate per il fondo destinato ai produttori che hanno acquistato le quote».
«Peraltro – ha rimarcato il presidente della Cia di Bergamo – questa è una battaglia su temi che non toccano solo il mondo agricolo, ma che riguardano tutti i cittadini che hanno pagato di tasca loro le "multe" che uno sparuto gruppo di splafonatori (670 allevatori sugli oltre 40 mila di tutta Italia) sino ad oggi non ha versato». Non solo, senza urgenti e significative modifiche, «l’applicazione della direttiva nitrati, ormai superata nei suoi presupposti scientifici ed agronomici, rischia da sola – ha detto ancora Bonalumi – di dimezzare la zootecnia della nostra pianura che rimane il settore cardine, con i suoi prodotti di eccellenza, di una fiorente industria agroalimentare».
«A Bergamo – ha aggiunto Giavazzi – l’iniziativa di Confagricoltura e Cia ha trovato l’adesione dell’Associazione Produttori latte e di Confcooperative, oltre che di altri singoli agricoltori e degli amici agromeccanici. Chiediamo anche ai cittadini di condividere gli sforzi per difendere l’agricoltura del nostro territorio e i suoi prodotti».
«Con la manifestazione di lunedì, che vedrà schierati una cinquantina di trattori provenienti da tutta la provincia, non vogliamo creare disagi. Anzi – hanno evidenziato i due presidenti – chiediamo l’appoggio di tutti in questa battaglia per evitare che siano ancora i consumatori a pagare scelte sbagliate».
L’appuntamento per gli allevatori bergamaschi è per le 7 di lunedì mattina a Treviglio, davanti agli stabilimenti della Same. Qui confluiranno anche i trattori in arrivo dalla provincia di Brescia a formare un unico corteo diretto ad Arcore, dove, da altre direttrici, giungeranno i manifestanti di tutta la Lombardia (a Gemonio convergeranno gli allevatori del Varesotto e del Comasco). La chiusura della manifestazione sarà affidata ai presidenti lombardi di Confagricoltura e Cia, Francesco Bettoni e Mario Lanzi, e al presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni.

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