Il «modello Bergamo» piace
Ora il Governo deve sostenerlo

Oggi pomeriggio, mercoledì 6 maggio, davanti alla X Commissione della Camera dei Deputati si è svolta l’audizione sul Protocollo d’intesa per il rilancio economico delle aree in crisi della provincia di Bergamo, siglato il 6 aprile scorso da Confindustria Bergamo, dall’associazione Imprese & Territorio e dalle organizzazioni sindacali provinciali Cgil, Cisl e Uil.

Il progetto, condiviso da tutte le organizzazioni datoriali con le tre rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, definito dalla stampa nazionale “modello Bergamo”, è stato portato all’attenzione del Parlamento nell’ambito di un’indagine conoscitiva avviata nei mesi scorsi per verificare la situazione e le prospettive del sistema industriale e manifatturiero del Paese di fronte alla crisi economica internazionale. Il piano d’azione del protocollo d’intesa, progettato per fronteggiare la crisi e tentare di ridisegnare lo sviluppo di uno dei territori a più alta vocazione manifatturiera d’Italia, individua alcune azioni concrete d'intervento quali: la creazione di un fondo d'investimento per sostenere in via temporanea le imprese che hanno progetti di sviluppo da avviare; l'accompagnamento e l’assistenza, in particolare delle piccole imprese, nelle scelte sugli investimenti da effettuare; l'avvio di sperimentazioni nel campo della flex-security e della formazione, che unisce agli interventi di sostegno al reddito percorsi professionalizzanti in settori emergenti; il marketing territoriale attuato in stretto coordinamento dai Comuni della provincia.

La delegazione che ha incontrato i componenti della Commissione Attività Produttive della Camera era composta per Confindustria Bergamo dal presidente, Alberto Barcella, per Imprese & Territorio dal presidente Sergio Bonetti, per le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil dai rispettivi segretari provinciali, Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Marco Tullio Cicerone. 

Ai membri della Commissione è stato illustrato l’accordo, che ha riscosso molto interesse, testimoniato anche dall’intervento di 12 onorevoli con richieste di approfondimento. È stato dato il giusto risalto alla metodologia innovativa utilizzata da accordo e progetto per verificare le possibilità di uscire dalla crisi.

“È stato sicuramente un passaggio importante – ha dichiarato Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl orobica -: oggi abbiamo sperimentato la necessità di far sistema anche con le forze politiche, condizione indispensabile per uscire dalle secche in cui si torva il territorio. Questo accordo segna un cammino di innovazione notevole, e pronto da utilizzare anche su scala nazionale, soprattutto nella parte di sperimentazione della flexsecurity per l’approccio sul mercato del lavoro. Abbiamo chiesto un forte coordinamento con i parlamentari perché siano protagonisti della costituzione di un fondo e quali possibili supporti di verifica delle possibilità di sostegno economico. Abbiamo comunque riscontrato un clima positivo, che ci consegna il necessario ottimismo per proseguire in questa sfida di non poco conto, tutti impegnati come siamo per utilizzare queste settimane per esplorare tutte le possibilità per la Valle Seriana e per il resto della provincia”.

Da parte sua l'onorevole Gregorio Fontana, deputato bergamasco, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, intervenendo in Commissione ha dichiarato: "E' motivo di orgoglio che il progetto bergamasco possa essere illustrato in una sede così autorevole. L'iniziativa bergamasca rappresenta non solo la testimonianza concreta della grande vitalità delle forze economico produttive della provincia Bergamo, ma è anche un vero e proprio modello per altre realtà territoriali italiane per cercare di contrastare gli effetti negativi di questa crisi. Il segno da parte nostra - continua il deputato bergamasco - deve essere quello di dare la massima collaborazione e supporto a questo progetto ed in particolare l'impegno a stabilire al più presto un confronto ed un coinvolgimento non solo delle istituzioni parlamentari, ma anche del Governo per sostenere e garantire il successo di questa iniziativa".

Antonio Misiani, deputato PD, è intervenuto nel corso dell'audizione delle forze sociali bergamasche alla commissione attività produttive della Camera esprimendo il suo apprezzamento nei confronti del Protocollo per il rilancio economico della Val Seriana: "il progetto nasce da un'analisi approfondita dei punti di forza e di debolezza del territorio, fa leva sulla tradizionale coesione delle forze imprenditoriali e sindacali bergamasche, e avanza proposte innovative e coraggiose. Il Fondo di sostegno allo sviluppo imprenditoriale è forse l'idea più interessante. Lo Stato potrebbe rafforzarlo attraverso interventi quali, per esempio, un apporto di capitale della Cassa Depositi e Prestiti o di altri soggetti pubblici. Anche il tema della flexicurity richiamato nel protocollo investe le istituzioni nazionali, e la necessità di una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali. Quelli in deroga sono utili per l'emergenza, ma l'Italia - Bergamo compresa - ha bisogno come il pane di un sistema moderno di sostegno del reddito e creazione di nuove opportunità di lavoro, da gestire secondo una logica sussidiaria e federalista. Bergamo, sotto questo profilo, si candida autorevolmente a fare da apripista. Nel complesso, siamo di fronte ad un lavoro serio: una "buona pratica" che nasce a Bergamo ma può diventare un modello per altre realtà. Il Governo dovrebbe sostenerla con convinzione: l'Italia può uscire dalla crisi innanzitutto facendo leva sulla capacità di ripresa dei sistemi territoriali a vocazione manifatturiera".

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