Crisi e fallimenti, a maggio
raggiunta quota 91 casi

Continua a spirare, in Bergamasca, il «vento gelido» dei fallimenti. A testimonianza che il momento di difficoltà congiunturale legata alla crisi dei mercati non è ancora «superato» ci sono le sentenze che i giudici fallimentari del Tribunale di Bergamo hanno decretato nel corso del mese di maggio: 27 in un sol colpo. A cui si aggiungono, per non farci mancare nulla, anche 7 procedure di concordato preventivo di cui, una, «triplice» coinvolgendo complessivamente tre aziende.

FALLIMENTI: LA «PAURA» FA PIU' DI 90
Per quanto riguarda la situazione dei fallimenti, maggio rappresenta il mese che ha registrato il dato peggiore dall'inizio dell'anno. Fino al 1° giugno, infatti, il mese più «colpito» risultava essere marzo, quando alla cancelleria fallimentare di via Borfuro iscrissero nell'apposito registro 20 aziende. Con i 27 casi decretati lo scorso mese, a Bergamo le procedure fallimentari autorizzate nei primi cinque mesi del 2009 hanno così superato quota 90: raggiungendo, per la precisione, i 91 casi.

QUASI DUE MESI DI ANTICIPO
Se dovessimo stare a guardare agli andamenti ciclici dei fallimenti, sovrapponendo i periodi di questo e dell'anno precedente, i 91 casi registrati al 31 maggio scorso, trasponendoli sul calendario ci proietterebbero quasi alla fine del mese di luglio. In pratica, quest'anno, siamo quasi due mesi in «anticipo» rispetto a quanto fatto segnare nel corso del 2008. Di certo, il dato di quest'anno non fa altro che fotografare le difficoltà che si stanno abbattendo sul mondo dell'economia reale, mentre, al contrario, l'andamento che si era registrato nel corso dei primi cinque mesi del 2008 non avvertivano ancora il colpo da k.o. che il mondo dell'economia e della finanza mondiale avrebbe incassato a partire in particolare dall'autunno.

PROSPETTIVE ANNUALI PIU' NERE
Sebbene l'esercizio previsionale è spesso e volentieri materia riservata di maghi dalla sfera di cristallo, la «ragione» dei numeri spinge comunque ad evidenziare come il 2009 rischi di trasformarsi in un vero e proprio «annus horribilis»: se solo venisse confermato il tasso di crescita anno su anno che si evidenzia a maggio (i 91 casi di quest'anno valgono un +44% rispetto ai 63 fallimenti di fine maggio 2008), a fine dicembre prossimo il numero complessivo delle procedure autorizzate rischierebbe di attestarsi intorno ai 219 casi. Ciò proietterebbe la situazione al biennio 1999-2000 quando, in entrambe i casi, i fallimenti bergamaschi si attestarono a 220 casi. All'epoca si era in una fase di «rimbalzo» lungo un percorso di rientro dopo i livelli massimi toccati alla metà degli anni '90 (l'apice, lo ricordiamo, fu di 284 fallimenti proprio nel 1995). E da quel momento, a parte il 2005 con 249 casi, si è sempre rimasti sotto i 200 fallimenti all'anno.

MESE DIFFICILE ANCHE PER I CONCORDATI
Se per i fallimenti il mese di maggio è stato davvero difficile, altrettanto si può dire per quanto riguarda la gestione dei concordati preventivi. Nello specifico, le procedure che sono state autorizzate dai giudici fallimentari del Tribunale sono state complessivamente 7 di cui, per altro, una che accorpa tre realtà. Tra le procedure più significative, spicca quella dell'ex gruppo Systema, diventato in breve tempo la prima rete italiana indipendente specializzata nell'intermediazione di mutui ipotecari alle famiglie, che ha interessato, nello specifico, la Grassobbio 1 Spa (già Systema Group), la Grassobbio 2 Spa (già Systema Mutui) e la Grassobbio 3 Spa (già Systema Case).

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