Jabil, altro anno di cassa
per i lavoratori di Mapello

Nuovo accordo siglato alla Jabil (circuiti elettrici) per un anno di cassa speciale per crisi aziendale. L'intesa raggiunta da proprietà e sindacati si collega con quella finora in vigore (sempre legata alla cassa straordinaria, ma per ristrutturazione) che scadrà il 23 settembre e riguarda sempre il personale che lavorava a Mapello (circa 70 dipendenti) e che non si è trasferito nello stabilimento milanese di Cassina de' Pecchi.

Un risultato positivo, perché garantisce ai lavoratori un altro anno di ammortizzatori, mentre anche sul fronte degli incentivi ci sono novità interessanti. «Questo accordo - spiega Pier Capelli di Fim-Cisl - supera e aggiorna quello precedente. Anche a causa del vistoso calo degli ordinativi, la causale non poteva più essere quella di una ristrutturazione ma è legata ora a una crisi aziendale. La nuova cassa straordinaria si collegherà a quella del primo anno, prendendo avvio dal 23 settembre e durerà altri 12 mesi. Su questo aspetto non possiamo non ritenerci soddisfatti e anche sugli incentivi c'è da registrare un passo avanti per chi affronterà la mobilità volontaria. Naturalmente i problemi, soprattutto per gli stabilimenti del gruppo al Nord, non sono affatto risolti: ci aspettiamo infatti che l'azienda presenti al sindacato entro ottobre un piano industriale che includa anche l'individuazione del nuovo sito. Ai lavoratori diremo comunque che questo primo incontro dopo le ferie è in grado di darci nuove garanzie sia come ammortizzatori che come incentivi».

L'assemblea è prevista per venerdì alle 14 a Ponte San Pietro, mentre per chi lavora nel Milanese, i sindacati parleranno ai lavoratori martedì a Cassina. Il nodo ancora sul tappeto che ha animato il dibattito degli ultimi sei mesi è sempre quello legato al discorso della nuova sede intermedia, che dovrebbe collocarsi in un'area tra Milanese e Bergamasca e che la società avrebbe già dovuto indicare da tempo.

«Oltre ad ottenere altri 12 mesi di ammortizzatori per i 70 lavoratori dell'ex stabilimento di Mapello. - aggiunge Giuseppe Severgnini di Fiom-Cgil - l'aspetto più interessante dell'accordo riguarda il ripristino dell'incentivo di 12 mensilità di buonuscita per chi volesse approdare volontariamente alla mobilità. Inoltre verrà migliorato il trattamento di disagio per quei lavoratori bergamaschi che ogni giorni vanno a lavorare a Cassina. Mentre valutiamo positivamente l'accordo raggiunto, rimaniamo però perplessi sulle prospettive future: manca ancora infatti un piano di investimenti preciso, e anche a proposito della nuova sede da individuare non ci sono novità di rilievo».

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