Hinterkopf torna alla carica
Denuncia sul caso Frattini

Hinterkopf torna alla carica sulla vicenda Frattini. Alla Procura della Repubblica del Tribunale di Bergamo è stato infatti aperto un fascicolo sulla base di una denuncia-querela di Hinterkopf sull'intera vicenda che, lo ricordiamo, dopo l'ammissione di Frattini al concordato preventivo, ha visto l'assegnazione, attraverso un bando di gara, della divisione «metal container» dell'azienda di Seriate ad un altro gruppo tedesco: Mall Herlan. Per tutta la giornata di venerdì 23 ottobre, con i legali che assistono Hinterkopf in Italia non è stato possibile avere indicazioni di sorta circa i contenuti della denuncia-querela presentata. Sta di fatto, però, che all'alba di mercoledì, appesa all'inferriata dell'azienda di Seriate in via Comonte, in prossimità del presidio che da ormai due settimane i lavoratori Frattini hanno organizzato per protestare contro la situazione che li vede coinvolti, è stata rinvenuta in una busta trasparente una copia di quello che potrebbe essere l'atto di denuncia-querela (composta da dieci pagine) in questione.

Un «documento» in bianco, che non riporta alcuna data, né timbri, firme o sigle. Un plico che, in ogni caso, appare alquanto dettagliato, e allo stesso modo appare rigorosamente formulato con specifiche annotazioni giuridiche: il tutto riportante quelle che paiono essere circostanziate situazioni legate alla vicenda Frattini, Mall Herlan, Hinterkopf degli ultimi mesi. E che si chiudono con la dichiarazione di volontà da parte di Hinterkopf di «sporgere formale querela nei confronti di tutti coloro che, all'esito delle indagini, dovessero essere individuati come responsabili dei reati procedibili a querela» che l'autorità giudiziaria ravviserà. In particolare, i dieci fogli ricalcano gran parte di quello che Hinterkopf è andata dicendo negli ultimi mesi in varie occasioni. E, lo ricordiamo, proprio in seguito all'assegnazione attraverso il bando di gara della divisione «metal container» a Mall Herlan (con l'assunzione di 37 lavoratori dopo che l'assemblea dei dipendenti Frattini aveva bocciato un accordo che poteva portare al riassorbimento di 71 addetti sui 190 in organico) Hinterkopf aveva più volte ventilato la possibilità di presentare esposti.

Ovviamente, il plico «apparso» al presidio delle tute blu Frattini è presto circolato tra i lavoratori che si sono alternati al gazebo che da lunedì 12 ottobre è presente tutti i giorni all'esterno della fabbrica: dieci pagine che sono state un motivo di discussione (sia per l'autenticità del documento, sia per i contenuti dello stesso) risultando allo stesso modo di forte impatto in una situazione che già risulta, non solo psicologicamente, «pesante». E se ieri al presidio è circolata voce di un'imminente (si parla dell'inizio della prossima settimana) via libera da parte del ministero al decreto per la cassa integrazione, parlando di fatti, giovedì le rappresentanze sindacali Frattini hanno inviato una richiesta urgente di incontro al commissario giudiziale del concordato preventivo Maria Rachele Vigani: una richiesta d'incontro per chiarimenti in particolare su tre punti: le motivazioni del posticipo dell'adunanza dei creditori al prossimo 18 gennaio (inizialmente l'adunanza era stata convocata per giovedì scorso); il dettaglio del parco macchine acquisito dalla vendita «metal container» e la parte rimanente al concordato; l'aggiornamento della situazione per quanto riguarda il ramo d'attività cosiddetto «conto terzi».

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