Acerbis Pre-Beton vuole chiudere

Avviata ad Albano la procedura di mobilità per cessazione d’attività All’azienda di prefabbricati prevista oggi un’assemblea dei 20 dipendenti

L’Acerbis Pre-Beton Spa di Albano Sant’Alessandro ha annunciato l’apertura della procedura di mobilità dei suoi dipendenti per cessazione d’attività aziendale. «Increduli, stupiti ed amareggiati rispetto alla decisione unilaterale assunta dalla proprietà» si sono dichiarati i lavoratori che si sono riuniti in assemblea sindacale dopo la comunicazione. «L’azienda senza nessun preavviso e senza aprire un benché minimo confronto sindacale sulle motivazioni, sulle alternative e sugli eventuali ammortizzatori sociali ha indicato perentoriamente come unica risposta ai problemi aziendali la via del licenziamento dei lavoratori» - ha commentato Gabriele Mazzoleni della Filca-Cisl.

La Acerbis Pre-Beton è un’azienda storica nel settore della produzione di prefabbricati, dove opera da oltre trent’anni. Il settore dei prefabbricati, dopo il recente boom legato alla legge Tremonti, si trova adesso in una situazione di riflusso. Ma la congiuntura di mercato non favorevole, anche se ha portato a una maggiore concorrenza nel settore, secondo il sindacato non giustifica la chiusura. Il giro d’affari dell’azienda di Albano che nel 2002 era arrivato a circa 5,5 milioni di euro è sceso del 20% l’anno successivo e la tendenza al ribasso è proseguita anche nel 2004. Peraltro all’Acerbis Pre-Beton, prima dell’annuncio della cessazione di attività, non era stato fatto ricorso a cassa integrazione e, anche se l’organico attuale - una ventina di persone - si è praticamente dimezzato rispetto ai tempi d’oro, non c’erano mai stati licenziamenti.

Anche l’imprenditore, l’amministratore unico Antonio Acerbis, sentito sulle motivazioni della chiusura, ha confermato che non è l’andamento aziendale ad avere determinato la decisione, legata piuttosto a «ragioni personali».

L’avvio della procedura di mobilità è stata presentata nella lettera spedita al sindacato per 21 persone, ma - precisano dall’azienda - la situazione dell’organico nel frattempo ha già avuto un’evoluzione: una persona si è dimessa per passare ad un altro lavoro e altre due persone sono in procinto di farlo. In questo caso la procedura riguarderebbe quindi 18 persone, inclusi tre a part-time.

Il sindacato dopo la comunicazione aziendale, inviata tramite l’Unione industriali, sulla mobilità e la cessazione d’attività, ha chiesto un incontro alla società di Albano Sant’Alessandro, che dovrebbe tenersi il prossimo 8 giugno. In quella sede dovrebbe anche essere meglio chiarita la tempistica della chiusura, comunque prevista entro fine anno: risultano infatti ancora commesse in corso da terminare e il sindacato osserva a questo proposito che, anche se è calato, c’è ancora lavoro. Il sindacato ritiene quindi che ci sia la possibilità, anche se l’imprenditore non ha la volontà di andare avanti, per una cessione dell’azienda e il proseguimento dell’attività con un nuovo assetto proprietario.

Questo pomeriggio intanto i lavoratori dell’Acerbis Pre-Beton hanno in programma quattro ore di assemblea durante le quali verranno verificate le singole situazioni e sarà deciso il comportamento da adottare in vista dell’incontro tra sindacati e azienda.

Intanto in un comunicato della segreteria della Filca-Cisl viene fatto osservare che «le organizzazioni sindacali ed i lavoratori non si sono mai sottratti al confronto, in anni passati anche aspro e difficile, per superare le fasi di difficoltà che si sono sin qui incontrate sempre nello spirito della ricerca di soluzioni condivise, nel rispetto della dignità delle persone che lavorano».

«Oggi, affermiamo con forza che la decisione assunta non ci sembra orientata alla tutela della dignità umana - continua la nota sindacale -, perché dopo trent’anni di collaborazione attiva, alcuni lavoratori, vengono "buttati sulla strada" con decisioni indiscutibili e assunte unilateralmente».

(27/05/2005)

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