Banco Popolare: pesa l’esposizione verso Italease

Fitch Ratings ha cambiato l’outlook sul Banco Popolare da «stabile» a «negativo», ma ha confermato il suo «long-term issuer default rating» (idr) pari ad «A», così come i giudizi sugli altri titoli, tranne quello sull’individual rating, portato a «C» da «B/C». Fitch ha inoltre confermato i rating sui titoli della partecipata Banca Italease e ha reiterato il rating watch negativo, a seguito della rottura delle trattative con Dz Bank.   Fitch ha inoltre cambiato l’outlook sulle controllate del Banco Popolare, Banca Aletti, Banca Popolare di Novara e Credito Bergamasco, da stabile a negativo, mentre ha confermato i rating sui titoli degli istituti. L’agenzia ritiene che la qualità degli asset di Banco Popolare sia debole, così come le prospettive di profittabilità dell’istituto, con un basso margine operativo. Fitch teme infatti che nei prossimi mesi le banche italiane registreranno un peggioramento della qualità dei crediti e una più bassa marginalità. Peraltro sul Banco Popolare pesa l’esposizione verso Banca Italease, di cui l’istituto detiene una partecipazione pari al 30,72%. Nel dettaglio a fine settembre 2008, l’esposizione attraverso il mercato interbancario ammontava a 3,2 miliardi. Lo scorso 30 novembre, inoltre, i principali azionisti della banca, compreso il Banco Popolare, hanno aperto linee di credito per 2 miliardi. «Fitch teme che l’esposizione del Banco Popolare verso Italease e verso i problemi di asset dell’istituto si prolunghino per un periodo maggiore rispetto a quello preventivato»: è scritto nella nota della società di rating. Fitch, ad ogni modo, apprezza il processo di ristrutturazione del Banco Popolare e il lavoro dei manager. L’istituto vanta una forte presenza nelle regioni più sane d’Italia, è scritto ancora nella nota, che sottolinea inoltre che la banca sta cercando di migliorare i propri ratios patrimoniali attraverso la cessione di alcuni asset. La liquidità della banca, infine, è giudicata adeguata al momento attuale.(04/12/2008)

© RIPRODUZIONE RISERVATA