Clark: «Una buona tecnologia
energetica fa risparmiare nel tempo»

L’economista qualitativo Woodrow Clark, fondatore di Clark Strategic Partners, la sua società di consulenza per l’implementazione di strutture e servizi sostenibili, parla sabato dalle 9,30 al Teatro Sociale al convegno «La sfida dello sviluppo sostenibile: valorizzazione delle risorse per il futuro dell’energia».

Clark dal 1995 al 2000 ha fatto parte del gruppo di ricercatori dell’Ipcc, Intergovernmental Panel on Climate Change, la struttura delle Nazioni Unite che si occupa dei problemi causati dall’inquinamento globale, contribuendo alla stesura del Terzo Rapporto.

Dottor Clark, gli Stati Uniti, fra petrolio e shale gas sembrano andare dritti per la loro strada lasciandosi indietro Kyoto.

«Gli Usa sono indietro rispetto all’Europa, l’ho detto più volte. Almeno, come nazione non riesce ad agire perché il dibattito è politicizzato: se sei democratico, allora sei per Kyoto e se sei repubblicano no. Ma questo è un modo scorretto di porre la questione. Fa eccezione la California, che si sta muovendo molto e nel midwest l’Illinois...».

Per combattere le emissioni, da dove si parte a riorganizzare le città?

«Usiamo ancora carburanti fossili per scaldare o raffreddare le città e per i trasporti. Questo è il problema principale. Occorre smettere di pensare al costo iniziale di una tecnologia che produce energia rinnovabile, ma pensare a quanto una buona tecnologia energetica fa risparmiare nel tempo anche in termini economici. Per esempio, ci sono ora pellicole che accumulano energia solare e che non necessitano di molta energia per essere a loro volta prodotte». E bisogna cambiare modello di crescita.

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