Dalmine, ok al contratto di solidarietà
Gli esuberi sono scesi da 406 a 301

La firma è arrivata intorno alle quattro della notte tra venerdì 29 e sabato 30 maggio, la seconda consecutiva in cui si è prorogata la trattativa per trovare un’intesa sugli esuberi dichiarati da Tenaris Dalmine.

L’ipotesi di accordo, che nei prossimi giorni sarà sottoposta al voto dei lavoratori, si articola sostanzialmente in due parti. La prima riguarda la richiesta del contratto di solidarietà per un massimo di 1.614 dipendenti su un totale di 1.782 persone occupate nello stabilimento di Dalmine. La seconda ha a che vedere con tutto ciò che riguarda la gestione degli esuberi, compresi gli incentivi all’esodo.

La solidarietà prenderà il via il 10 settembre: la richiesta è di un’annualità, prorogabile di una seconda. E la riduzione massima dell’orario di lavoro indicata è del 60%, anche se l’intenzione è quella di mantenerla al 40%. Restano esclusi dall’ammortizzatore sociale i commerciali e i lavoratori del sito di Sabbio.

Nello specifico saranno coinvolti 1.018 operai dell’area fabbricazione, 220 tra logistica e qualità operativa e 376 dello staff. Per quanto riguarda le distanze tra azienda e sindacati sulla questione ratei - ferie, Par, Tfr e tredicesima - stando a Fim, Fiom e Uilm si è raggiunto un compromesso che ha permesso di salvaguardare il salario dei lavoratori.

Da inizio maggio (fino al 2 agosto) è invece in corso la Cassa integrazione ordinaria richiesta per un massimo di 1.163 dipendenti. Le eccedenze strutturali tra i cinque stabilimenti Dalmine sono 301 (179 tute blu e 122 colletti bianchi), rispetto alle 406 dichiarate inizialmente dall’azienda. Il grosso (261) si concentra tra i siti di Dalmine e Sabbio, 13 a Costa Volpino.

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