Doccia fredda a Madone: la Borregaard chiude

Doccia fredda a Madone: la Borregaard chiudeL’annuncio ieri ai 74 dipendenti, oggi un’ora di protesta davanti ai cancelli della fabbrica. I sindacati: avevamo aperto un percorso per salvare i posti di lavoro, siamo sconcertati

La Borregaard ha comunicato ai sindacati l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Madone. In fabbrica è stata una doccia fredda: 74 posti di lavoro sono a rischio.

Il gruppo chimico norvegese, presente nell’Isola da dieci anni dopo l’acquisto dell’impianto dall’Enichem, aveva già manifestato la volontà di vendere la sede bergamasca o in seconda battuta, nel caso non si fossero trovati acquirenti, di chiuderla. Ma i lavoratori pensavano di avere di fronte ancora qualche mese, almeno fino a tutto gennaio, sia per mettere in campo le mediazioni possibili per favorire l’arrivo di un compratore sia per salvare il maggior numero possibile di posti di lavoro e organizzare eventuali percorsi di ricollocamento. Ieri, invece, è arrivato l’annuncio che non si aspettava e a questo punto si può immaginare che l’ipotesi di una vendita sia venuta meno, anche se non è stato possibile avere conferme dirette da parte dell’azienda.

Ieri, subito dopo la comunicazione, i lavoratori si sono riuniti in assemblea e hanno deciso per oggi un’ora di sciopero con presidio ai cancelli dello stabilimento dalle 10 alle 11. A seguire si terrà un’altra assemblea. In mattinata, inoltre, i rappresentanti dei lavoratori intendono chiedere un incontro al sindaco.

I dettagli della chiusura, tempi e modalità, non sono ancora stati resi noti. Un aggiornamento potrebbe esserci a inizio dicembre. A comunicare la decisione ieri c’era Bjorn Eric Amundsen, presidente di Borregaard Synthesis, capofila norvegese del gruppo alla quale fa capo lo stabilimento di Madone. La presenza di Amundsen in fabbrica era stata annunciata ai delegati sindacali martedì. Ieri, l’incontro, alla presenza anche degli operatori di zona della Filcea-Cgil Elisabetta Giglio e della Femca-Cisl Luciano Bartolomei. Ai sindacati è stato presentato anche il nuovo amministratore delegato di Borregaard Italia, Paolo Filomeni. Il ramo italiano del gruppo chimico norvegese conta uno stabilimento anche a Ravenna, dove gli addetti sono una trentina e per il quale, secondo quanto è stato riferito ieri al sindacato, sembra invece profilarsi la possibilità di una vendita.

(18/11/2004)

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