Gruppo Dalmine, torna l’utile

Il 2003 - spiega una nota dell’azienda - dovrebbe presentare un’evoluzione economica equilibrata, mantenendo un trend di miglioramento della posizione finanziaria netta

Tredici milioni di euro: è l’utile netto consolidato del gruppo Dalmine nel 2002 un utile netto consolidato di 13,1 milioni. Nel 2001 si era invece registrata una perdita di 3,2 milioni. Cala dell’1,9%, a 966 milioni, il fatturato: 222,4 milioni vengono da Dalmine Energie (+79,3%). Le spedizioni tubolari sono scese a 772,3 migliaia di tonnellate (-12%). L’Ebit è stato positivo per 51,6 milioni (-35,2%) e la generazione operativa è stata di 78,9 milioni (+8,3%). Al positivo risultato del gruppo nel 2002, precisa una nota del gruppo, ha contribuito la riduzione degli oneri finanziari netti, scesi da 23,9 a 9,1 milioni. L’indebitamento finanziario netto è sceso a 301,8 milioni, dai 327,5 milioni di un anno prima. Il bilancio risente di un ulteriore stanziamento straordinario da 20 milioni a fronte del contenzioso Bhp, che ha portato a 65 milioni il fondo complessivo. La sentenza sulla quantificazione del danno è prevista nella prima metà del 2004. Gli investimenti nell’esercizio sono stati di 39,7 milioni. La capogruppo Dalmine spa ha registrato invece una perdita di 15,1 milioni (erano 24,6 nel 2001) e risente dell’accantonamento per il contenzioso Bhp. L’Ebit è stato positivo per 22,4 milioni (55 milioni nel 2001). Per quanto riguarda l’inizio del 2003, la nota spiega che Dalmine, pur in un contesto di mercato ancora difficile, «dovrebbe presentare un’evoluzione economica equilibrata, mantenendo un trend di miglioramento della posizione finanziaria netta».

(28/2/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 1° marzo 2003

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