I Pinco Pallino, un osservatorio sull’immagine dell’infanzia

L’azienda bergamasca Pinco Pallino, marchio di abbigliamento per l’infanzia, promuove l’Osservatorio sull’Immagine dei Minori. Realizzato in collaborazione con le Università degli Studi di Bergamo e La Sapienza di Roma, l’osservatorio, che sarà presentato a Milano venerdì prossimo, 23 aprile, viene presentato in un comunicato dell’azienda, come «uno strumento per tutelare un bene da mettere al riparo da situazioni scabrose e utilizzi impropri».

E’ la prima volta che un marchio di abbigliamento per bambini propone un’iniziativa del genere, forse sollecitata dai recenti fatti di cronaca che riportano episodi di sopraffazione e violenza sui bambini. Ma «accanto a certe patologie - prosegue la nota - esistono altre forme meno vistose, ma non meno inquietanti, per nuocere ai minori e alla loro crescita interiore. Tra queste l’uso errato e strumentale della loro immagine, che spesso viene esibita in splendidi giornali patinati, così come in enormi cartelloni pubblicitari stradali, o in televisione. I contenuti diseducativi o lesivi della dignità infantile sono una vera insidia all’integrità dei bambini e alla coscienza collettiva della società».

L’Osservatorio sull’immagine dei minori, promosso dall’azienda I Pinco Pallino è composto da un team di centri universitari esperti in psicologia e in comunicazione di massa. Scopo dell’Osservatorio è contribuire al dibattito in corso, fornendo dati scientifici e un’analisi precisa di elementi in ambiti televisivo e pubblicitario (la raccolta dati si protrarrà fino a fine 2004), creando consenso e sensibilità collettiva. Sollecitando inoltre le preziose testimonianze di adulti attivi in questa realtà e dei professionisti del settore, dando vita a un insieme di interazioni che possono favorire la messa a fuoco del problema e mettere in evidenza equivoci o formule di comunicazione erronee. L’Osservatorio è la prima di una serie d’iniziative che l’azienda I Pinco Pallino intende assumere «affinché nel nostro paese cresca la responsabilità sociale nei confronti dei bambini».

(19/04/2004)

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