«Il Jobs Act inizia a dare i suoi frutti»
2 mila apprendisti, per 117 studio e lavoro

Secondo la Cisl è possibile «un’inversione di tendenza». Un centinaio i ragazzi che, lavorando, conseguiranno il titolo di studio.

L’apprendistato è una tipologia contrattuale che necessita di un forte e deciso rilancio nella sua attuazione. Questo può avvenire anche grazie alle novità introdotte dal Decreto 81 del 2015 facente parte della riforma del lavoro (Jobs act) che rafforza il ricorso al sistema duale di formazione e lavoro.

«Il recente accordo stipulato fra le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil regionali della Lombardia e le associazioni dell’artigianato, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai - dice Giacomo Meloni della segreteria Cisl di Bergamo -, delinea la valorizzazione della formazione aziendale e il ruolo degli organismi bilaterali, mentre promuove la stabilizzazione occupazionale per 18.113 apprendisti occupati nel settore dell’artigianato in Lombardia, il 23,4% del totale degli apprendisti in regione Lombardia».

A Bergamo gli apprendisti con contratto professionalizzante sono 7.810 di questi, 1.998 assunti dopo l’entrata in vigore del Jobs Act. Con lo stesso decreto, a Bergamo sono stati assunti 117 ragazzi tramite l’apprendistato per la qualifica professionale. In pratica, lavorano e studiano, e 87 di questi conseguiranno il diploma di istruzione secondaria superiore. Di questi, oltre il 50% è assunto nel settore metalmeccanico, il 22,9% nell’edilizia e legno arredamenti, i restanti nel settore commercio, servizi e alimentari.

«Sono numeri di assoluto interesse - continua Meloni - e che manifestano una possibile inversione di tendenza anche a Bergamo verso un sistema contrattuale di primaria importanza per l’avviamento al lavoro dei giovani, che necessita anche di adeguate implementazioni contrattuali sia nei contratti nazionali che con iniziative territoriali».

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