Il nylon europeo passerà ad Angelo Radici

Lettera d’intenti per unire le attività tessili di Radici Fibres e la Nylstar (gruppi Snia e Rhodia) Sarà bergamasco il controllo della nuova società, secondo produttore mondiale. Si attende l’Antitrust

Unione in corso nel nylon europeo per creare un operatore di livello mondiale a controllo bergamasco. Il RadiciGroup presieduto da Angelo Radici ha infatti siglato una lettera d’intenti con Snia e con la francese Rhodia per unire in una nuova società le loro attività nelle fibre sintetiche per il settore tessile.

Nella nuova società confluirebbero in particolare la Nylstar, joint venture costituita una decina d’anni fa al 50 per cento tra Rhodia e Snia, e buona parte delle attività produttive della RadiciFibres. Il Radici Group avrebbe il controllo e la guida operativa, mentre resterebbero come soci di minoranza gli attuali azionisti di Nylstar, Snia e Rhodia, con quote paritetiche. Gli aspetti giuridici e finanziari dell’operazione non sono peraltro ancora stati formalizzati.

L’unione riguarda le attività nel settore delle fibre sintetiche (poliammide, poliestere, elastan e acrilico) destinate al solo mercato tessile per articoli quali calze, abbigliamento sportivo, tessuti stretch o prodotti indemagliabili: restano quindi escluse dall’intesa altre attività, in particolare per la pavimentazione e per applicazioni industriali, svolte da RadiciFibres e che proseguiranno per via autonoma.

Con questa operazione si verrebbe a consolidare la posizione di leader continentale nel comparto del nylon tessile, già detenuta da Nylstar, con la creazione di un polo europeo in grado di ridurre le distanze da Koch Industries, il gruppo statunitense che ha rilevato un anno e mezzo fa le attività nelle fibre sintetiche di Dupont (la società che nel 1938 ha scoperto il nylon) e che è attualmente leader mondiale del comparto, con una consistente presenza anche sul mercato europeo.

Per la formalizzazione dell’accordo tra Radici Group, Snia e Rhodia dovrebbe essere questione di alcuni mesi. La lettera d’intenti rappresenta di fatto il primo passo verso l’accordo definitivo ed è a carattere «non vincolante»: in particolare per procedere all’operazione si attende il responso da parte della commissione antitrust. Questo «matrimonio» viene infatti a consolidare la posizione del leader di mercato europeo, ma la presenza della Koch, che resta il primo produttore mondiale, dovrebbe assicurare che la concorrenza non viene compromessa.

L’unione di Nylstar (428 milioni di ricavi nel 2004) con le attività tessili di Radici Fibres (circa 380 milioni di ricavi) porterebbe alla nascita di un gruppo da circa 800 milioni di fatturato e oltre 4.000 dipendenti.

Complessivamente la nuova alleanza avrebbe presenze produttive in dieci Paesi del mondo (undici considerando la joint-venture cinese a Qingdao, nello Shandong, dove la Nylstar è presente con una quota di minoranza). Il centro dell’attività resterebbe l’Italia con otto stabilimenti: due provenienti dalla Nylstar (Cesano Maderno, dove si trova l’attuale quartiere generale e centro di ricerca della società, e Pisticci, in provincia di Matera, il principale sito produttivo) e sei dal RadiciGroup (la Radicifil di Villa d’Ogna e di Pistoia; la Gorispac di Mantova, la Noyfil di Chignolo d’Isola, la Val Lesina di Andalo, in provincia di Sondrio, e il Gruppo Tessile Radici di Ardesio). In Europa la nuova alleanza potrebbe poi contare su altri sei stabilimenti: dal Radici arriverebbero una fabbrica in Svizzera e una in Romania (dove si svolgono anche produzioni che non rientrano nell’accordo), mentre dalla Nylstar proverrebbero siti in Spagna, Francia, Polonia e Slovacchia. Infine in America la nuova società avrebbe cinque stabilimenti: quelli «ex Radici» in Argentina e in Brasile, e i due della Radici Spandex negli Stati Uniti dove è presente anche Nylstar con una sua fabbrica, a Martinsville, in Virginia,inoranza in una joint-venture in Cina, a Qingdao.

(07/04/2005)

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