Imprese di pulizie sul piede di guerra: da 30 anni aspettano il rinnovo del contratto integrativo

Da quasi 30 anni, quattromila lavoratori delle circa 200 imprese di pulizie bergamasche aspettano il rinnovo del contratto integrativo. Ora non ne possono più di aspettare ed hanno annunciato che il 2004 sarà un anno all’insegna di scioperi e manifestazioni di protesta se non si troverà un accordo sul premio di risultato.

L’ultima volta, nel 1974, in busta paga arrivarono ventimila lire mensili in più: ora chiedono tra i 150 e i 300 euro annui. «Una cifra non esagerata - precisano i sindacati - ma necessaria per adeguare il potere di acquisto dei salari dei lavoratori e recuperare una situazione che diventa giorno per giorno più insostenibile». Proprio per evitare che questa situazione esploda con una serie di nuovi e aspri scontri sindacali, in campo scende il prefetto di Bergamo che si è impegnato a convocare un tavolo con tutte le parti interessate per trovare una soluzione a livello provinciale che sia adeguata per tutte le aziende e i lavoratori del settore.

Cono Federico ha già chiesto al direttore della Direzione provinciale del lavoro di Bergamo, Antonio Marcianò, di contattare l’Unione industriali, l’Associazione piccole e medie imprese, l’Ascom, Confcooperative e le organizzazioni sindacali di categoria.

L’iniziativa è stata annunciata dallo stesso prefetto ai rappresentanti dei lavoratori nell’ultimo incontro sulle vicende Pedus Service e Sodexho, le imprese di pulizie in cui si è già svolta una serie di scioperi per la contrattazione di secondo livello.

Nella nostra provincia sono presenti numerose imprese di pulizia. Tra le più grandi ci sono Markas Service di Bolzano che in provincia conta 400 dipendenti, le bergamasche Fra.Mar con 400 lavoratori, Pedus Service con 220, Ice Codazzi con 150 e la Piovra di Castelli Calepio con 150. I settori più importanti in cui operano sono quelli delle industrie, degli ospedali e delle cliniche, delle case di cura e delle banche.

(05/01/2004)

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