Industria, Bergamo: cresce il fatturato, cala l’occupazione

Produzione industriale in diminuizione nel 2° trimestre in Lombardia, con una variazione contenuta per le medie e grandi imprese (–0,2%), più consistente per le piccole (-1,5%) e per le aziende artigiane (-3,8%). Lo rivela l’analisi congiunturale di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia, con la

collaborazione della Associazioni dell’Artigianato (Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, Casartigiani Lombardia, CLAAI Lombardia).

La produzione industriale lombarda si assesta sui valori raggiunti nel 1° trimestre 2003 (+0,01% la variazione congiunturale) e diminuisce leggermente su base annua (-0,7% sul 2° trimestre 2002). In termini destagionalizzati si registrano una flessione congiunturale (- 1,4% rispetto al trimestre precedente) e una lieve accentuazione (–1,1%) su base annua.

Lieve ripresa per l’occupazione (+0,2% la variazione all’interno del trimestre). Incrementano leggermente i livelli occupazionali le medie e grandi imprese industriali (+0,3% e +0,2%) e sono stabili le piccole. Le artigiane vedono una variazione del -0,7%, in buona parte determinata da abbigliamento, tessile e calzature che perdono più del 2%. A livello settoriale spicca l’Alimentare che incrementa del 2,5% i livelli occupazionali, seguito da Carta editoria con l’1%.

La disaggregazione dei dati per province mostra che a Bergamo la situazione è migliore rispetto ai dati regionali. La produzione ha registrato su base annua nel 2° trimestre una flessione superiore alla media regionale nel comparto industriale (-1,0% rispetto a -0,7%) ma una flessione inferiore alla media lombarda nel comparto artigianale (-1,3% rispetto a -3,8%), mentre è cresciuto il fatturato nell’industria (+1,0% rispetto -0,5%) e ha contenuto la flessione nell’artigianato (-3,3% rispetto a -5,8%). Male, invece, l’occupazione scesa nella nostra provincia sia nell’industria (-0,2%) sia nell’artigianato (-0,6%).

Le aspettative degli imprenditori lombardi per il prossimo trimestre sono negative e manifestano un pessimismo diffuso, in parte determinato dal continuo scivolamento dell’attesa ripresa produttiva. Sono però in crescita gli ordinativi, soprattutto come dato tendenziale (+2,3%); a livello congiunturale sono stabili (+0,1%).

La disaggregazione per settori mostra invece andamenti differenziati, con i settori tradizionalmente più incidenti della regione che risentono maggiormente della contrazione produttiva rispetto a quelli meno rilevanti. Il settore delle Pelli e calzature e quello dei Mezzi di trasporto

flettono di oltre il 5%; meno negativi Legno e mobilio, Tessile, Carta editoria, Chimica e Meccanica. Sono positivi i settori della Gomma plastica, Siderurgia, Minerali non meta lliferi, Alimentari e Abbigliamento, favorito da fattori di stagionalità del ciclo produttivo.

I prezzi medi delle materie prime sono in aumento (+0,4%) mentre quelli dei prodotti finiti sono in lieve diminuzione (-0,1%).

(24/07/2003)

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