La Cina incalza: 45 esuberi alla Beltrami

Schiacciata dalla concorrenza asiatica l’azienda avvia la procedura di mobilità

«La concorrenza dei prodotti cinesi ci sta mettendo in ginocchio e per restare a galla siamo costretti a ridurre produzione e personale e puntare solo su articoli di più alta rifinitura».

Questo il motivo che ha portato la tessitura Beltrami Towelling Spa di Cene, che produce articoli in spugna, ad attivare la procedura di mobilità per 45 dei 110 lavoratori. Oggi l’azienda incontra i sindacati e insieme esamineranno eventuali soluzioni per limitare l’impatto della crisi produttiva sull’occupazione. «Siamo disponibili – spiega Giuliana Valentini, responsabile amministrativo della Beltrami Towelling – a verificare la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione speciale e a predisporre con i sindacati la domanda da presentare all’ufficio regionale per l’impiego».

La richiesta probabilmente verrà fatta per tutti i 45 lavoratori in esubero per un periodo di un anno, al termine del quale dovrebbe scattare la mobilità. Sarà, comunque, il ministero del Lavoro a valutare se il caso della Beltrami rientra tra quelli previsti per la concessione della Cigs.

«La cassa integrazione speciale – sottolinea Francesco Corna, della Femca-Cisl – ci consentirebbe di tentare di ricollocare se non tutti almeno una parte dei lavoratori occupati nelle unità produttive di Cene e Cazzano Sant’Andrea della Beltrami. Siamo convinti che una parte dei dipendenti, una decina, potrebbero riconvertirsi e trovare una diversa collocazione all’interno dell’azienda. Altri nove nell’anno di cassa integrazione potrebbero poi sistemarsi all’esterno, in stabilimenti vicini. E altri cinque, infine, dovrebbero maturare i requisiti per il pensionamento. Proprio su questi temi concentreremo l’attenzione con l’azienda che si è detta disponibile a fare tutto il possibile per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e a valutare, se la Cigs venisse concessa, questi casi».

Insomma, in dodici mesi la Femca conta, con la disponibilità dell’azienda, di salvare circa 25 posti di lavoro. «Purtroppo in questo momento non abbiamo altra scelta – aggiunge Valentini –. Alcuni articoli non sono più richiesti dal mercato, sommerso dagli enormi quantitativi di spugna che arrivano dalla Cina, e abbiamo quindi la necessità di ridurre la produzione. Confermo, comunque, la disponibilità dell’azienda a verificare la riconversione di una parte dei lavoratori, anche se non sarà un’impresa facile. Inoltre, se il mercato, durante l’eventuale periodo di cassa integrazione dovesse ripartire, gli esuberi potrebbero anche ridursi».

La Beltrami Towelling, attiva dagli anni ’60, nel 2002 ha fatturato circa 20 milioni di euro (per il 2003 prevede un calo). Ha conosciuto un forte sviluppo dal 1989, quando Mario Beltrami, il presidente dell’azienda, ha deciso di puntare anche sulla fascia medio alta del mercato.

Nella sua storia la Beltrami Towelling non ha mai avuto problemi produttivi o occupazionali: questa è, infatti, la prima volta che si verificano degli esuberi.

La sede legale e amministrativa e il magazzino sono a Cene, la tessitura è invece a Cazzano Sant’Andrea. Le spugne sono la categoria merceologica in cui è specializzata la Beltrami. La produzione abbraccia diversi settori commerciali: dalla biancheria per la casa alla grande distribuzione, dall’alberghiero all’ospedaliero, dagli articoli promozionali ai complementi per profumerie.

«Il mercato oggi è cambiato – conclude Giuliana Valentini – e per la fascia di bassa qualità arriva una grossa quantità di spugne dalla Cina a costi molto più competitivi. Sono vendute anche al 40% in meno. La nostra intenzione, quindi, è di uscire da questa fascia di mercato e alzare il tiro della qualità specializzandoci in articoli personalizzati per la biancheria della casa, da letto e da tavolo. Più che ai confezionisti, ad esempio, su questa fascia di mercato possiamo rivolgerci a hotel che hanno bisogno di un prodotto personalizzato e con una rifinitura che gli articoli cinesi certo non offrono. Crediamo che ci sono buone potenzialità di sviluppo in questo mercato». La Beltrami in Italia è diffusa su tutto il territorio nazionale ed è presente anche in Europa: Francia e Inghilterra i Paesi in cui esporta di più.

(07/11/03)

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