La Robur di Zingonia vince la concorrenza e si aggiudica un’importante commessa in Iran

Sarà una grande azienda bergamasca, la Robur di Zingonia, a mettere l’Iran «al fresco», o al caldo, a seconda delle necessità. La società presieduta da Benito Guerra si è aggiudicata l’installazione di duemila impianti l’anno per cinque anni: una commessa da circa 10 milioni di euro. Si tratta della prima tranche di un progetto avviato dal Governo di Teheran per convertire il Paese al metano.L’Iran, secondo produttore mondiale di gas naturale, ha preso la decisione strategica di utilizzare direttamente il gas invece di produrre energia elettrica attraverso gli idrocarburi, per riservare il petrolio alle redditizie esportazioni e allo stesso ridurre l’inquinamento che, in particolare nella capitale, sta diventando un serio problema. Così l’ente iraniano che si occupa delle risorse energetiche, ha avviato un piano di finanziamenti per l’equivalente di circa un miliardo di euro per favorire il passaggio al metano.

All’interno di questo piano,un progetto riguarda l’utilizzo del metano per il riscaldamento e il condizionamento nei centri abitati. I sistemi di raffreddamento della Robur - che hanno anche un basso consumo di elettricità - sono stati giudicati i più adatti, dopo due anni di sperimentazione: un test che ha quindi favorito l’azienda di Zingonia. «abbiamo superato - spiega il presidente Guerra - la concorrenza di giapponesi, coreani e cinesi, perché solo la nostra tecnologia funziona anche nel clima torrido, 53°, di alcune zone del Paese, reggendo la forte escursione termica».

L’accordo raggiunto prevede anche cessione di know how e una produzione sul luogo in partnership con la Yekta Tahvieh Arvand. A questo proposito è stato realizzato un nuovo stabilimento alla periferia di Teheran, nel quale la Robur ha una partecipazione di minoranza, dove avverrà l’assemblaggio finale. Il 70% dell’impianto, il corpo principale, verrà prodotto a Zingonia, il restante 30% verrà realizzato in Iran.

Grazie anche all’Iran, la Robur - 250 dipendenti, dei quali 32 impegnati nella ricerca - con questa operazione, pensa di passare dai 37 milioni di fatturato del 2005 e dai 40 attesi per quest’anno, a 59 milioni l’anno prossimo.

(16/07/2005)

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