Latte, un passo avanti
Nasce il logo «100% italiano»

Un nuovo logo presentato in queste ore fa giustizia a favore del prodotto principe dell’agricoltura italiana e lombarda e soprattutto ha l’ambizione di chiarire le dispute legate alla nascita di determinati derivati, formaggi innanzitutto, magari prodotti anche in Italia, ma a volte con latte proveniente da Paesi stranieri, non meglio identificato e quindi dalla qualità assolutamente dubbia.

Che l’artefice di questa «rivoluzione» sia un ministro bergamasco è significativo, in un momento peraltro di grandi polemiche e divisioni sia sul fronte multe e quote latte, sia su quello del prezzo stesso del prodotto, giudicato assolutamente penalizzante per gli allevatori. Alla vigilia dell’Expo il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina ha inteso fornire un’informazione chiara al consumatore che si traduce ora in un logo unico, chiaro e coordinato. E, considerato che una delle criticità del settore lattiero caseario è l’estrema frammentazione, il risultato non è di poco conto.

«Un bel passo in avanti – commenta Martina -visto che fino ad oggi industrie e catene distributive utilizzavano etichette differenti, con l’effetto che il consumatore faticava a riconoscere l’italianità. È una delle azioni strategiche messe in campo dal ministero per accompagnare il settore dopo la fine del regime trentennale delle quote latte, che si chiuderà il 31 marzo».

«Ci abbiamo lavorato tantissimo – prosegue il ministro -: l’utilizzo del logo sarà ovviamente facoltativo, ma su questa iniziativa, per la prima volta identificativa del nostro latte fresco, ho raccolto il consenso di Coldiretti e Confagricoltura, dell’industria alimentare e delle associazioni della grande distribuzione».

Il marchio «100% Latte italiano» consentirà dunque al consumatore il riconoscimento immediato del prodotto e fornirà un’informazione ben definita della zona di mungitura.

Sono più di 35.000 le aziende italiane che, nella fase agricola, producono circa 11 milioni di tonnellate di latte vaccino per un valore di 4,8 miliardi di euro, a fronte di 14,9 miliardi di euro del fatturato dell’industria, nella fase di trasformazione, che rappresenta l’11% del fatturato dell’industria alimentare italiana.

Dati che vedono il ministero delle Politiche agricole impegnato per rilanciare i consumi di latte fresco e sostenere i produttori: per la crisi del latte infatti, che ha raggiunto il picco nel 2014, sembra non esserci all’orizzonte, al momento, un’inversione di tendenza. Accanto all’operazione di coordinamento di tutti i soggetti della filiera, che ha portato alla promozione del logo, da giugno, partirà quindi – sempre curata dal ministero - anche una campagna di sensibilizzazione sulle qualità organolettiche e nutrizionali del latte di casa nostra.

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