Lunedì a Nembro arriva il premier
La Cgil sarà in piazza contro Renzi

Anche a Bergamo la Cgil non molla la presa e annuncia un presidio contro il premier. «Saremo a Nembro per presentare a Renzi le nostre rivendicazioni e per manifestare tutta la nostra forte contrarietà ai contenuti di una riforma del lavoro che non ci piace», dice Eugenio Borella, segretario generale della Fiom Cgil di Bergamo.

La Cgil di Bergamo ha annunciato che il sindacato dei metalmeccanici Cgil ha organizzato per lunedì 13 ottobre un presidio davanti ai cancelli della ex Comital, in val Seriana, dove si terrà l’assemblea generale di Confindustria a cui anche Renzi è invitato a partecipare.

La mobilitazione è stata discussa durante la seduta del comitato direttivo della Fiom e decisa dalla segreteria provinciale: il presidio si terrà dalle 15 alle 17 alla ex Comital di via Marconi, ora Persico spa. È prevista anche una serie di scioperi per permettere ai lavoratori di partecipare all’iniziativa di Nembro. L’elenco delle aziende dove l’astensione dal lavoro è già stata proclamata secondo un comunicato della Cgil sono: Tenaris Dalmine, Brembo, ABB, Sematic, Itema, Lovato Electric, Eutron, Sint, Brembana&Rolle, Vin Service, Faac (saranno le Rsu a decidere per quante ore).

Gli scioperi previsti per il 13 ottobre fanno parte della mobilitazione avviata in molte aziende contro i contenuti del Jobs Act a partire dal 1° ottobre scorso. Da quella data - precisa la Cgil - i lavoratori hanno incrociato le braccia anche negli stabilimenti di Nicotra di Zingonia, Marcegaglia di Boltiere, ABB, Pilenga di Lallio, Bodega di Cisano Bergamasco, nella fabbrica della Alfa Standard di Arcene, alla Rubinetteria Mariani di Zingonia e alla Oasa di Barzana, Robur di Zingonia, alla Exide di Romano di Lombardia e alla Phoenix di Verdello, Necta di Val Brembo, Mattei di Zingonia, Omar Lift di Bagnatica.

«Il disegno di legge voluto da Renzi - dice Borella - si configura come una sostanziale delega finalizzata alla cancellazione di fondamentali norme dello Statuto dei Lavoratori, tra cui l’articolo 18, per una complessiva manomissione del Diritto del Lavoro in nome di una redistribuzione delle tutele in favore dei lavoratori precari. La Fiom ha sempre combattuto il dualismo del sistema dei diritti e rivendica una legislazione e una contrattazione inclusiva e un sistema di tutele universalistico respingendo la pratica, in corso da anni, del livellamento dei diritti verso il basso, promossa, tra gli altri, dalle istituzioni europee e dai poteri finanziari internazionali. In queste ore continuano ad arrivare nuove adesioni con l’indizione di sempre più mobilitazioni contro la cancellazione dell’art. 18, contro la libertà di licenziamento e demansionamento, contro il video-controllo dei lavoratori ed il taglio degli ammortizzatori sociali che il Governo Renzi intende attuare».

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