Nel 2004 sono stati firmati 66 contratti integrativi che interessano oltre 9 mila 200 lavoratori metalmeccanici bergamaschi. E per il 2005 sono aperte altre 36 piattaforme per altri 6 mila lavoratori. Lo dice Martino Signori, segretario provinciale della Fiom, presentanto il bilancio dei contratti integrativi sottoscritti nelle fabbriche metalmeccaniche della provincia, prevalentemente con Fim e Uilm o anche da sola.
Per la Fiom il bilancio è nel complesso positivo. E il sindacato consegna alla controparte le proprie pagelline: un «ottimo» per gli imprenditori che trasferiscono una cospicua parte dei risultati aziendali ai lavoratori, un «insufficiente» a quelli meno magnanimi che concedono solo le briciole, uno «scarso» all’Unione industriali che avalla solo una piccola parte degli accordi integrativi che il sindacato sottoscrive con le imprese, e infine un «pessimo» a quelle aziende che, nonostante bilanci d’oro, rifiutano l’ipotesi di un contratto di secondo livello o addirittura (come avvenuto in un caso) querelano il sindacato. (09/02/2005)
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