Pagamento ammortizzatori sociali
Nella Bergamasca 90 mila in attesa

La Cisl traccia un quadro preoccupante della situazione derivata dall’emergenza coronavirus: a rischio la tenuta sociale.

Dei 160 mila lavoratori coinvolti da ammortizzatori sociali, nei mesi di marzo e aprile, come cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario di Fis, circa il 30% pari a 48 mila lavoratori attende il pagamento diretto da parte dell’Inps; a questi si aggiungono i 20.000 lavoratori che dall’Ente previdenziale attendono la cassa in deroga e altrettanti dell’artigianato sospesi con Fsba. Di questi ultimi, solo 4 mila hanno ricevuto il mese di febbraio.

Il panorama sulla situazione dei pagamenti delle Casse che emerge dalla fotografia che fa l’Osservatorio Cisl è allarmante quanto quella nazionale. Danilo Mazzola, segretario Cisl Bergamo, legge con apprensione il quadro che nasce dai dati Inps e dalle elaborazioni locali sullo stato delle cose per gli ammortizzatori sociali finanziati in seguito alla crisi Covid-19. «La situazione non deve essere sottovalutata in quanto sta mettendo in difficoltà milioni di famiglie in Italia e migliaia nella nostra provincia. Pertanto vanno messe in atto tutte le iniziative possibili per accelerare i tempi di pagamento, andando a sostenere il lavoro che l’Inps è chiamata ad effettuare ed evitare di perdersi in sterili polemiche che si sono crete nei scorsi giorni tra enti preposti».

«A questa situazione si aggiungerà un secondo periodo, previsto dalla fase 2, che obbligherà ancora l’utilizzo di ammortizzatori sociali: speriamo con numeri diversi rispetto ai mesi precedenti, ma che andranno a sommarsi alle domande a oggi ancora inevase. In una fase così delicata per il nostro Paese non è ammissibile che il tempo della burocrazia metta a rischio il reddito dei lavoratori. Una situazione che non va sottovalutata, sotto il profilo sociale. Le persone coinvolte sono un numero importante».

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