Pil, crescita zero nel secondo trimestre
Sale poco la stima Istat sull’anno: +0,8%

Il Pil delude le attese di una revisione al rialzo. Nel secondo trimestre del 2016 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è infatti rimasto invariato rispetto al trimestre precedente.

Sale invece il confronto con il secondo trimestre 2016: in base ai nuovi calcoli, l’economia italiana è cresciuta nel periodo dello 0,8% contro il +0,7% indicato in via preliminare il 12 agosto scorso. I dati, diffusi venerdì 2 settembre, dall’Istat non registrano quindi grandi cambiamenti nonostante la crescita registrata dal settore dei servizi (+0,2%) e dall’agricoltura (+0,5%). Pesa infatti un calo dello 0,6% dell’industria.

Consumi fermi e investimenti in calo nel secondo trimestre del 2015. La fotografia Istat sul Pil nei mesi aprile-giugno, indica dal lato della domanda interna, consumi nazionali stazionari in termini congiunturali (sintesi di un aumento dello 0,1% dei consumi delle famiglie e di un calo dello 0,3% della spesa della Pubblica amministrazione), e investimenti fissi lordi in flessione dello 0,3%.

La domanda nazionale al netto delle scorte - precisa ancora l’Istat - ha sottratto 0,1 punti percentuali alla variazione del Pil: si registrano contributi nulli per i consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private e per gli investimenti fissi lordi e un contributo negativo (-0,1 punti percentuali) per la spesa della pubblica amministrazione. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,1 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è stato positivo per 0,2 punti percentuali.

Le importazioni sono aumentate dell’1,5% e le esportazioni dell’1,9%

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