Quattordicesima per 20mila pensionati
«Ma benefici possibili per 150mila»

I dati della Fnp Cisl sulla situazione bergamasca, tra adeguamenti e nuova mensilità.

Sono quasi 150 mila i pensionati bergamaschi che potrebbero ottenere un beneficio dall’accordo sulla previdenza sottoscritto dai sindacati con il Governo. A Bergamo e provincia i pensionati sono il 22,7% della popolazione, 251.639 persone, e il 58% di questi percepisce una assegno mensile inferiore ai mille euro. La prima novità contenuta nel verbale d’intesa riguarda l’estensione e l’aumento della quattordicesima: così, 20.188 cittadini con redditi mensili fino a 1.000 euro potranno beneficiare per la prima volta dell’assegno aggiuntivo, mentre saranno 80mila le pensioni fino a 750 euro sulle quali sarà calcolato un aumento del 30% sulla quattordicesima.

Il dato emerge da una ricerca condotta dalla sezione cittadina della Fnp Cisl sui tabulati dell’Inps. Il calcolo, avvisano dall’ufficio studi della Fnp bergamasca, necessita della definizione da parte del governo delle norme non ancora approvate. Per tutti i pensionati, inoltre, è prevista la «no tax area» che sarà elevata a 8.125 euro, equiparata a quella dei lavoratori dipendenti. Gli anziani fino a questa soglia di reddito saranno esentati dal pagare le tasse nazionali e locali.

«Notiamo finalmente che, con l’accordo tra governo e sindacati, si è posta l’attenzione anche su quella fascia di pensionati che, avendo per anni di lavoro versato i contributi, hanno mantenuto in piedi il sistema Inps di previdenza pubblica, sistema che oggi garantisce le pensioni ‘minime’ e quelle sociali». Roberto Corona, segretario cittadino della Fnp Cisl illustra così il pensiero della categoria sull’accordo pensioni, almeno per quella parte che riguarda chi in pensione c’è già e da anni sconta i mancati adeguamenti degli assegni al costo della vita.

«L’attenzione alle “minime” o alle ”sociali” ha spesso creato ingiustizie nei confronti di altre fasce di pensionati, che comunque non hanno mai navigato nell’oro.Ci sembrano soluzioni che, pur con il limite delle risorse disponibili, cercano di dare prime risposte a tutti i pensionati, che da anni vedono erodere il proprio potere d’acquisto – dice ancora il segretario Fnp -. Le misure eque sono più complicate, ma aiutano a tenere saldo il tessuto sociale che ancora caratterizza il nostro Paese» . La ricerca delle “pantere grigie» di via Carnovali segnala anche che, a Bergamo, 100.187 pensionati (il 39% del totale) percepiscono una pensione che va dai 500 ai mille euro al mese. E che c’è anche un significativo 18 per cento (46.856 pensionati) che arriva soltanto a 500 euro mensili. «Anche per questo, d’ora in avanti servirà intervenire efficacemente per mettere un tetto alle pensioni d’oro e agli stipendi dei manager dello Stato. Non per fare demagogia – conclude Corona -, ma per una mera questione di giustizia sociale. Non è più accettabile che esistano situazioni di forte disparità tra un soggetto e un altro, quando una generazione ci chiede aiuto per il suo presente e il suo futuro».

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