Robur investe per crescere nell’«assorbimento»

La Robur di Zingonia, da oltre cinquant’anni attiva nel campo degli impianti di riscaldamento e condizionamento a gas, punta molto sul nuovo sistema di riscaldamento con pompa di calore ad assorbimento a gas E3, tanto che durante la pausa di agosto, prolungherà la chiusura per completare l’investimento di rinnovamento degli impianti di verniciatura e di installazione di un nuovo impianto di produzione di scambiatori.«È una maggiore chiusura di cui avremmo volentieri fatto a meno, ma che ci consentirà di creare maggiore efficienza e assorbire i maggiori volumi di produzione attesi» - spiega il direttore operativo Luigi Tischer. C’è del resto una congiuntura favorevole da cogliere grazie a quello che al momento è un primato tecnologico italiano. Le pompe di calore ad assorbimento a gas sono state infatti incluse nei decreti attuativi, usciti a maggio, della Finanziaria 2008 che consentono sgravi fiscali del 55% ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica. «La legge italiana fa esplicito riferimento alle pompe di calore, alle quali viene addirittura riconosciuto "un rendimento superiore alle caldaie a condensazione" - continua Tischer -. Ed è interessante che anche Germania, Francia, Gran Bretagna o Stati Uniti e Corea riconoscano questa tecnologia come più performante e anche in grado di ridurre le emissioni di Co2 rispetto alla tecnologia tradizionale pur non avendo produttori nazionali in grado di realizzarla».La Robur ha presentato il suo primo sistema «ad assorbimento» nel 2004 ed ha iniziato a vendere i prodotti nel 2005. «Abbiamo iniziato a consegnare da poco una versione affinata che migliora ulteriormente la performance e consente l’utilizzo della tecnologia per impianti più piccoli, che numericamente sono i più rilevanti, e apre al mercato residenziale, non solo dei condomini - continua - Essendo un impianto completo, terminale escluso, diventa anche di più facile installazione».Nelle prossime settimane il prodotto sarà lanciato anche sui mercati di lingua tedesca. «Stiamo vagliando accordi internazionali per aumentare la distribuzione all’estero, viste le alte potenzialità - continua Tischer -. Non pensiamo necessariamente a investimenti diretti, ma a partner industriali o commerciali che si stanno dimostrando interessati alla tecnologia».Molto attenta allo sviluppo di tecnologie innovative, Robur, con un organico sostanzialmente stabile intorno ai 250 dipendenti, investe il 7% di un fatturato intorno ai 37 milioni nell’area ricerca e sviluppo. In particolare circa 50 milioni sono stati investiti nella tecnologia dell’assorbimento a partire dall’acquisizione negli Stati Uniti nel 1991 di un ramo d’azienda della Electrolux, acquisendo così brevetti in questo campo poi sviluppati internamente a Zingonia.(17/07/2008)

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