Tempi stretti per la cessione del pacchetto di controllo di Sirti, la società di impiantistica che, tra l’altro, ha rilevato l’anno scorso le attività della bergamasca Rete Gamma. Secondo una fonte vicina all’operazione «ci sono grosse possibilità che le trattative si chiudano entro la prima metà di settembre». «Dopodiché - prosegue - seguiranno la comunicazione al mercato e l’espletamento delle procedure antitrust, per cui non riteniamo ci saranno problemi. Infine partirà l’Opa obbligatoria sul residuo 30% del capitale».Ad acquistare il pacchetto di maggioranza della società fino al 2000 controllata da Telecom Italia e attualmente in mano a Wiretel International (Hilux Sa) attraverso le controllate Wiretel e Wiretel 2, sarà una nuova società (newco) la cui maggioranza - si parla di una quota attorno al 57% - sarà in mano al fondo Clessidra di Claudio Sposito (ex manager Finivest) e alla Investindustrial della famiglia Bonomi. Retrocederanno ad azionisti di minoranza il gruppo Techint della famiglia Rocca e Stella International, attualmente a capo del gruppo Wiretel International: nella newco dovrebbero detenere, ognuna, una quota del 20% circa. Tra i soci dovrebbe restare anche la 21 Investimenti.
Sul prezzo al quale dovrebbe passare di mano quasi il 70% del capitale (il 49,719% detenuto da Wiretel e il 19,834% da Wiretel 2) non c’è ancora nulla di definitivo, anche se le parti sembrano convergere sull’ipotesi di un prezzo per azione di poco inferiore ai 2 euro, a fronte di una quotazione attuale intorno a 1,885 euro. In via di definizione sono anche gli accordi parasociali su cui si reggerà la nuova compagine azionaria e la composizione del consiglio di amministrazione che dovrà rispecchiarne il nuovo assetto azionario.
Nel caso che l’operazione andasse in porto con ogni probabilità non sarà perfezionata la fusione tra Sirti, Wiretel 1 e Wiretel 2 approvata ad aprile dalle assemblee delle tre società e che avrebbe dovuto concretizzarsi entro ottobre.
(25/08/2004)
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