Tir: scatta la precettazione
Ma rimangono i blocchi

Notte tranquilla fuori dai caselli dell’A4, tra Brescia e Milano, per i circa 500 autotrasportatori che da tre giorni attuano un presidio per lo sciopero indetto dalle associazioni sindacali. Il traffico sull’autostrada, in entrata e in uscita dai caselli, è fluido. I bivacchi continuano nonostante la precettazione del governo. Alcuni rappresentanti della categoria si sono alternati anche nelle ore notturne sotto i gazebo allestiti nei pressi dell’autostrada. Le forze dell’ordine non sono intervenute, anche se continuano a controllare i manifestanti: i camion si trovano fuori dall’autostrada o lungo le rampe di accesso e non intralciano il traffico.

A Capriate in duecento, per lo più italiani ma anche francesi, olandesi, tedeschi e polacchi, hanno trascorso la serata in maniera pacifica nei pressi del casello di sotto a un gazebo avvolti da una fitta coltre di nebbia. Hanno cenato a base di panini, panettoni ed altri generi alimentari trasportati da alcuni di loro. In molti, dopo le 22 di ieri, sono rientrati nei loro camion a dormire. Gli autotrasportatori sono decisi a proseguire la loro manifestazione ad oltranza. Ormai abbiamo perso due giorni di lavoro - dicono - non avrebbe senso andarcene proprio adesso.

I camionisti non vogliono neppure sentire parlare di precettazione: Nessuno può precettare le aziende private. Piuttosto pensino ai diritti che ci hanno negato. Da ieri notte, comunque, non ci sono più mezzi pesanti fermi in autostrada e anche vicino ai caselli la circolazione delle auto è fluida. I camion sono parcheggiati ai lati della carreggiata, sulle rotonde e nei piazzali vicini. Allo scoccare della mezzanotte non c’è stato alcun intervento delle forze dell’ordine che continueranno a pattugliare i presidi. La situazione resta sotto controllo anche a Dalmine, Bergamo (dove stazionano un centinaio di mezzi), Grumello e Seriate, dove nel tardo pomeriggio si era registrato qualche momento di tensione a causa di alcuni camionisti che si rifiutavano di fermarsi.

(12/12/2007)


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