Tra Renzi e Merkel spunta l’Italcementi
I quattrocento esuberi entrano nel vertice

Chissà se è stato all’ora di pranzo, tra il piatto di ravioli e il branzino, o a margine dell’incontro a Palazzo Chigi, fatto sta che giovedì 5 maggio, il premier Matteo Renzi - incontrando Angela Merkel al vertice sul Brennero - ha parlato alla cancelliera della vertenza Italcementi.

Non è dato sapere che cosa si siano detti, ma il colloquio va nella direzione di tenere alta l’attenzione sui 400 esuberi dichiarati dai tedeschi di HeidelbergCement.

Attenzione che ora viene chiesta anche alle imprese della nostra provincia, perché se il piano sociale presentato da Italcementi è «la risposta alle richieste avanzate dai sindacati a Carlo Pesenti durante l’assemblea degli azionisti», come precisa l’azienda, ora è importante che il territorio raccolga la sfida. Perché di sfida si tratta quando si parla di ricollocazione. Lo sanno bene Confindustria Bergamo e sindacati che in questi anni hanno gestito partite difficili, in cui portare a casa risultati è stato tutt’altro che semplice.

A giocare a favore dei lavoratori Italcementi sono però i loro profili professionali: «Si tratta di figure che hanno una dimensione internazionale», spiega il direttore risorse umane Italia Giuseppe Agate, più facilmente «spendibili» sul mercato rispetto a chi ha una bassa qualifica. E per ingolosire ulteriormente le aziende «il piano sociale (del valore complessivo di 25 milioni di euro, ndr) prevede anche una «dote assunzione» di 9 mila euro, spalmati su tre anni, alle imprese che assumono un lavoratore Italcementi a tempo indeterminato».

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