Ubi Banca aiuterà le imprese
con il prestito di 3,2 miliardi dalla Bce

«Il Gruppo Ubi Banca impiegherà le risorse ottenute, mettendole a disposizione delle imprese a condizioni particolarmente favorevoli, ponendo attenzione allo sviluppo di nuova clientela o incrementando la quota di mercato sulla clientela esistente, al fine di stimolare concretamente l’espansione dell’economia».

Così il gruppo guidato dal consigliere delegato Victor Massiah spiega come utilizzerà i 3,2 miliardi di prestiti ricevuti l’altro giorno dalla Bce. Tecnicamente, si tratta di Tltro (Targeted long term refinancing operation), cioè operazioni attraverso le quali la Banca centrale europea concede finanziamenti a lungo termine alle banche a condizioni di particolare favore, garantite da titoli in possesso delle banche.

Nel dettaglio, Ubi ha richiesto e ottenuto 3,2 miliardi di euro di Tltro all’asta Bce dell’altro ieri a un tasso pari al Tasso ufficiale di rifinanziamento della Bce (attualmente pari a 0,05%) + 0,10 basis points (totale 0,15%). Un’operazione del genere era già avvenuta a cavallo tra il 2011 e il 2012, senza però stabilire vincoli agli impieghi, e dunque le risorse raccolte potevano essere impiegate dalle banche in base alle loro esigenze: a livello europeo, l’erogazione era stata di mille miliardi. Ubi allora aveva chiesto e ottenuto complessivamente 12 miliardi di euro, 5 dei quali sono già stati rimborsati, mentre gli altri 7 verranno rimborsati entro il prossimo febbraio.

Ma mentre tre anni fa l’operazione era Ltro (cioè Long term refinancing operation), questa ha una «T» (che sta per «targeted») in più in testa alla sigla: significa cioè che la liquidità concessa in prestito è subordinata a specifiche operazioni di finanziamento all’economia reale: prestiti a imprese (con l’eccezione di alcune categorie tra cui le imprese finanziarie) e anche a privati (con esclusione dei mutui casa) da parte delle banche che la ricevono.

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