Vola l’export bergamasco negli Usa
Effetto cambio ma crescita costante

Non sorprende più di tanto le aziende bergamasche presenti sul mercato Usa il dato - fornito dall’Istat nei giorni scorsi - sul forte incremento delle esportazioni dell’industria orobica in America: più 32% nel semestre gennaio-giugno, vale a dire oltre mezzo miliardo dei 7 complessivi del nostro export.

Ma per le aziende interpellate, presenti da tempo oltreoceano, si è trattato di una crescita che è in atto già da qualche anno, anche se sicuramente la nuova recente fiammata è stata agevolata dal dollaro debole e dalla ripresa economica in corso negli Stati Uniti.

«Per noi - dice Franco Acerbis, presidente dell’omonima azienda di Albino che produce materiali plastici nel settore automotive e che da anni ha una filiale nell’Idaho, a Sun Valley - l’America è il primo Paese come volume e quest’anno abbiamo messo a segno un più 22% dato che i nostri bilanci si chiudono il 31 agosto. Il fattore cambio ha fatto incrementare di un buon 10% gli incassi però si è anche allargata la gamma dei prodotti, come, per fare un esempio, tutta la gamma delle protezioni e dei rinforzi che tutelano meglio chi viaggia su due ruote. Non basta, però, l’economia Usa che cresce per esportare, bisogna americanizzarsi nei servizi, nell’organizzazione e nella mentalità, e poi noi ci aggiungiamo la fantasia italiana. Marchio storico e fidelizzazione sono determinanti per avere successo in Usa».

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