Il re della pasta
al Salone del Gusto

Un laboratorio affascinante, dove tutto sembra poter raccontare un pezzo di storia tra le più affascinanti del mondo: quella della pasta, regina dell'eccellenza italiana. Arrivando a Strada in Chianti dopo aver scollinato per ore la campagna toscana, il laboratorio di Giovanni Fabbri, famiglia storica da oltre cent'anni impegnata nel produrre spaghettoni e stracci, tortiglioni e linguine, appare quasi come un miraggio.

Qui i torchi e le antiche macine, i riflessi bronzei delle trafile utilizzate - alcune delle quali con oltre un secolo di vita, ti faranno capire che sei entrato in uno dei templi della pasta che, come sostiene Giovanni, patron di quarta generazione, “è parte integrante della cultura italiana, ma che col passare degli anni, è diventata sempre più industriale ed ha perso quella particolare qualità che puoi trovare soltanto se la produci a temperature molto basse e la fai essiccare con tempi lunghi”.

Come fanno da sempre alla Fabbri: così, mentre le grandi industrie utilizzano il calore per essiccare la propria pasta in dieci ore, in questo pastificio artigianale l'essicazione è un rito che dura come minimo due giorni, ma può spingersi fino a quattro- cinque per gli spaghettoni. Molto attento al problema e alle dinamiche della nutrizione, Giovanni Fabbri collabora sul fronte della ricerca con alcune università italiane ed è estremamente attento alla selezione delle materie prime: quei i grani duri, da cui derivano le caratteristiche qualitative più importanti per una pasta, a cominciare dai quantitativi di glutine.

A dimostrazione dell'eccellenza assoluta del pastificio toscano, Giovanni Fabbri sarà ospite d'onore di Slow Food, insieme ad altri 4 colleghi sparsi nella Penisola, all'atteso Laboratorio di ottobre dedicato alla pasta all'interno del Salone del Gusto di Torino, il 23 ottobre.

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