Strachitunt Dop
Audizione a Vedeseta

Volanta finale per lo Strachitunt dopo un lungo iter durato 7 anni. La riunione di pubblico accertamento per il riconoscimento dello Strachitunt Dop è stata infatti fissata per venerdì 29 ottobre a Vedeseta. Dopo l'istruttoria nazionale e alla luce del parere favorevole della Regione Lombardia, è stata redatta una proposta di disciplinare di produzione della denominazione: proprio nella seduta del 29 verrà data lettura del documento. A quel punto, non resterà che la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e il riconoscimento della Dop potrà essere annunciato durante la Sagra dello Strachitunt a Pizzino il 31 ottobre.

Il punto sulla situazione è stato fatto martedì 19 ottobre alle 15,30 allo spazio Viterbi della Provincia, alla presenza di Enrico Piccinelli, Alberto Mazzoleni, Alvaro Ravasio, Silvestro Arrigoni, Laura Rangoni, Lorenzo Berlendis, Guglielmo Locatelli. Ravasio ha in particolare sottolineato l'aumento della produzione dello Strachitunt. «Produciamo quello che vendiamo - ha detto Ravasio -, ma le potenzialità sono di certo maggiori. Al momento la produzione conta su 5000 forme per circa 30 mila chilogrammi».

«La produzione di questo formaggio in Val Talaggio risale a tempi immemori e appartiene alle abilità proprie dei bergamì, gli allevatori transumanti che costituivano la forza economica della vallata», ha sottolineato Alberto Mazzoleni, sindaco di Taleggio e presidente della Comunità montana Val Brembana. «Ora, grazie a questo riconoscimento, viene attestata ai produttori di montagna la qualità già propria dei loro antenati - ha ricordato l'assessore all'agricoltura Enrico Piccinelli -. Si tratta quindi di un ulteriore strumento per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio locale, nonché un concreto aiuto a quella che è l'economia montana».

Fra i prossimi appuntamenti che aspettano lo Strachitunt e più in generale i produttori bergamaschi segnaliamo il Salone del Gusto, giunto all'ottava edizione e in programma a Torino (Lingotto Fiere) dal 21 al 25 ottobre.

Tra i bergamaschi presenti spiccano l'Azienda Agricola Quattro Portoni di Cologno al Serio, la cui produzione di formaggi a base di bufala è ormai rinomata. Già protagonisti di una memorabile edizione di Cheese con il “Blu di Bufala”, ora si presentano a Torino con il “Granbù” ossia un formaggio con latte bufalino lavorato a grana e stagionato fino a 12 mesi, esperimento ardito, ma che ha dato ottimi risultati. Da Grassobbio arriva invece La Fenice, uno dei principali importatori italiana di Pata Negra, il delizioso prosciutto iberico ottenuto da suini allevati allo stato semibrado. Presenza importante poi sarà anche quella dell'Ecomuseo Valtaleggio che presenterà un progetto di grande impatto su “Alpeggio, lavorazione latte e stagionatura in montagna”. Altro momento centrale per la spedizione orobica, sarà il Laboratorio del Gusto (sabato 23 alle 16), quando protagonisti due gioielli caseari bergamaschi che a breve diventeranno protagonisti di altrettanti presidii SlowFood a cura della condotta delle Valli Orobiche: l'Agrì di Valtorta e lo Stracchino all'antica a munta calda. Lo Strachitunt d'alpeggio, il Branzi e il Formai de Mut dop completeranno il laboratorio, accompagnati da cracker e grissini di mais rostrato rosso di Rovetta e dai vini di alcuni produttori della zona.

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